Vanity Fair (Italy)

Se il regista è innamorato

Due medici umanitari, un’ex idanzata (Charlize Theron), sensi di colpa, dialoghi puerili. Arriva nelle sale IL TUO ULTIMO SGUARDO di Sean Penn: un ilm dove le buone intenzioni non bastano

- di PAOLA JACOBBI

Charlize Theron e Javier Bardem sono attori splendidi e carismatic­i. Non sentivo il bisogno di vederli mentre si lavano i denti prima di baciarsi. Eppure, nel Tuo ultimo sguardo, c’è anche questa scena. La regia è di Sean Penn, ai tempi della lavorazion­e danzato con Charlize. C’è da credere che lei lo abbia lasciato dopo aver visto il lm. Presentato a Cannes nel 2016, scatenò il pubblico e i critici del festival: schi in sala e recensori che facevano a gara a chi scorticava di più, al punto che non pensavo che sarebbe mai arrivato in sala. E invece, eccolo qui. Racconta la storia d’amore tra due medici umanitari, Charlize e Javier appunto, nata in Africa, nei luoghi e nelle situazioni più dišcili: rivolte in Monrovia, campo profughi in Sierra Leone. Anni dopo, Charlize ha fondato un’organizzaz­ione e tiene noiose riunioni a Ginevra mentre lui ha continuato a stare sul campo. Ha anche avuto una storia con un’altra donna (Adèle Exarchopou­los, quella della Vita di Adele), ma Charlize resta Charlize. Quindi è destino che si ritroveran­no, come in un libro Harmony ma terzomondi­sta, equo e solidale, all’ombra di una grande chiesa che, parafrasan­do il poeta Lorenzo Cherubini, passa da Che Guevara e arriva no a Bono Vox. L’innamorato regista Sean Penn ci mostra la sua musa Charlize in ogni inquadratu­ra e in tutto il suo splendore. E n qui non ci sarebbe niente di male. Il problema sono i dialoghi puerili e il fatto che il lm grondi senso di colpa da tutti i pori. Perché Penn, molto impegnato negli ultimi anni in missioni ad Haiti, ci tiene a farci vedere che capisce il tema che racconta. E allora, via con «quanto sono bravi i medici senza frontiere» (lo immaginava­mo da soli, grazie). Usa la fotogenia dell’Africa con una certa maestria (il direttore della fotogra a è lo straordina­rio Barry Ackroyd, quello di The Hurt Locker di Kathryn Bigelow), ma infarcisce il lm di domande oziose e senza risposta: «Basterà quello che facciamo per loro? Salviamo qualche vita, ma l’Occidente continua a ignorare quello che succede davvero!», si chiede di continuo il personaggi­o di Charlize. Dispiace perché Penn regista ha dato

ottime prove in passato (penso soprattutt­o a Into the Wild), ma qui una certa confusione tra buone intenzioni documentar­istiche e idea di cinema spettacola­re ha creato un pasticcio di cui proprio non si sentiva la necessità. Nella collezione di luoghi comuni e di metafore buttate lì a caso («anche l’amore tra un uomo e una donna può essere una guerra»), manca solo l’arrivo al campo profughi di una star internazio­nale che adotta dei bei bambini africani. Sean Penn avrebbe potuto chiedere un cameo a Madonna, la sua ex moglie.

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LA NOSTRA AFRICA Javier Bardem, 48 anni, e Charlize Theron, 41, nel film Il tuo ultimo sguardo, nelle sale dal 29 giugno.
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