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Perché siamo così dipendenti dalle iction? Un saggio americano ci offre degli indizi. Come i vestiti di Walter White
Nel 2003, il presidente del canale Abc, Lloyd Braun, decise di creare una serie Tv ispirata al lm Cast Away e al reality show Survivor: doveva seguire un gruppo di persone bloccate su un’isola deserta. Dopo una prima bozza andata male, convinse J.J. Abrams e Damon Lindelof che, quasi per gioco, scrissero qualcosa di stravagante: «Tanto, non la comprerebbe nessuno», si dicevano. È curioso che sia nata così Lost, una delle serie più inuenti del nuovo millennio. È una delle tante storie raccontate nel libro Complex Tv (minimum fax, pagg. 581, € 18), dove lo studioso americano di Tv e media Jason Mittell prova a risolvere un enigma molto attuale: perché le serie di oggi ci piacciono così tanto? Per farlo, racconta i meccanismi e il dietro le quinte dei programmi americani che hanno riscritto le regole della televisione tradizionale. Esempi? La puntata pilota di Veronica Mars, che presenta al pubblico la detective in erba del liceo di Neptune e di cui vennero realizzate due versioni: una per la Tv e una per i dvd. Vi chiarirete poi le idee sul ruolo dello showrunner, che supervisiona la writers’ room, dove lavora la squadra di sceneggiatori. Fra i tanti showrunner, Mittell ricorda Joss Whedon di Bu y - L’ammazzavampiri, così amato dalle community dei fan, che in Rete era diventata popolare la frase: «Fidatevi di Joss». Fra i personaggi, l’autore sceglie l’antieroe per eccellenza, Walter White di Breaking Bad, e ricorda un consiglio che Bryan Cranston diede al creatore Vince Gilligan sul suo alter ego: «I vestiti di Walt si scostano poco dal colore di un muro, ed è pallido. Ma quando cambia, cambiano anche i suoi colori, e con essi il temperamento, e tutto il resto». Basti pensare al leggendario borsalino di Heisenberg. Non poteva poi mancare un capitolo sui nali, che nel nuovo decennio hanno aperto in nite discussioni fra critici e spettatori. Il più controverso resta quello dei Soprano, che il 10 giugno ha festeggiato 10 anni e fa ancora arrovellare il pubblico. La scena è passata alla storia: la famiglia Soprano è a cena alla tavola calda, Don’t Stop Believin’ dei Journey in sottofondo, quando lo schermo si fa nero e senza audio, dieci secondi di vuoto, poi partono i titoli di coda. Un fan con lo pseudonimo di Master of Sopranos ha scritto un post di ben 45 mila parole per sostenere che l’unica spiegazione possibile è la morte di Tony Soprano. I più sono d’accordo, ma non sapremo mai la verità (ammesso che ce ne sia una). Sono le serie Tv, bellezza. E ci piacciono anche per questo.