Vanity Fair (Italy)

Quando il tness ripara i cuori infranti

Oltre a migliorare corpo, umore e relazioni sociali, ci sono altre ottime ragioni per iscriversi ai programmi d’allenament­o di gruppo: desiderio di rivalsa, detox dall’ex e ricerca (eventuale) di un nuovo amore

- di FRANCESCA BUSSI

Come un cuore può spezzarsi, e come può ricomporsi con il tempo: in un futuro sempre più vicino, sarà la tecnologia a spiegarci i misteri siologici delle pene d’amore. Basti pensare che l’anno scorso è stato proprio un Fitbit, il braccialet­to che traccia le attività del nostro organismo, a registrare il momento esatto in cui il cuore di uno studente israeliano si è «spezzato» all’addio del danzato, segnalando un picco di attività cardiaca (tutto documentat­o su Twitter). E già esiste Mend, l’apppersona­l trainer per chi è stato lasciato, con un programma personaliz­zato di disintossi­cazione dall’ex, che comprende lo sport (letsmend.com). Perché il tness è sempre uno dei rimedi migliori per superare le rotture. Diversi studi, compreso uno della Rutgers University americana, dimostrano che essere ri utati attiva molte delle regioni cerebrali in cui si sperimenta il dolore sico e aree collegate alla dipendenza. Così, mentre il restare sedentari fa sentire più letargici, correre anche solo per 30 minuti al giorno aiuta a scacciare sia i pensieri negativi sia l’interrogat­ivo continuo su cosa è andato storto. In più, le sostanze chimiche rilasciate durante l’allenament­o, come dopamina e serotonina, aiutano l’attività cerebrale, migliorano l’umore e attivano l’autocontro­llo proprio nel momento in cui, se la ne di una storia è stata una decisione subita, ci si sente sopra’atti. Ci sono altri due lati positivi: il primo è che allenarsi regolarmen­te aiuta a mantenere un buon ciclo sonno-veglia, migliorand­o la qualità del sonno (una rottura può rendere dif

cile lo spegniment­o del cervello la notte). Il secondo è quello di poter scaricare tensione e aggressivi­tà con lo sport e non contro l’ex. Tra le star che hanno fatto del tness un modo per riparare il cuore, oltre a Katie Holmes e Kate Hudson, c’è Khloé Kardashian, la sorella di Kim, che dopo il divorzio dal cestista Lamar Odom si è data allo sport anche per dimostrare quanto sarebbe migliorata senza di lui. Una specie di bisogno di vendetta chiamato revenge body, e che ha dato il nome persino al suo programma Tv. Come lei, sono tante quelle che si iscrivono in palestra subito dopo un addio. «È uno dei modi migliori per sfogarsi. Il problema, in questi casi, è che spesso si passa dal non aver fatto nulla per mesi all’allenarsi 4 giorni a settimana. Un errore, perché chi non è abituato rischia infortuni», spiega il personal trainer Andrea Pirotta. Il segreto è fare le cose con gradualità: «Che tipo di lavoro fare dipende dal grado di allenament­o. Per chi parte da zero, si inizia con esercizi cardiovasc­olari: sono meno traumatici per il sico e per i muscoli, e aiutano a secernere endor ne, che danno una sensazione di maggior benessere. Questo succede con tutte le attività aerobiche come nuoto, bici, corsa. Pesi e macchine danno una sensazione diversa, di minor euforia. I classici 3 allenament­i a settimana vanno bene, l’importante è che se ne facciano almeno 2, di 40 minuti-un’ora». È tutta chimica, non un e’etto placebo. «Le endor ne apportano bene ci a livello mentale, e in questo caso l’obiettivo è stare meglio psicologic­amente, dimentican­do la situazione negativa e migliorand­o l’autostima». In più lo sport fa espellere le tossine dall’organismo: in fondo, mentre si processa il dolore, si suda. Ed è anche così che il corpo piange.

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