Vanity Fair (Italy)

L’amore è una risata e fiducia al 100%

- di TIZIANO MARINO

La bellezza è quella della madre, Robin Wright, il carattere peperino è quello del padre, Sean Penn (la coppia si è separata nel 2010). Dylan Penn ci dà appuntamen­to in un caffè francese di West Hollywood. Ama la Francia. «Nel mio futuro spero di vivere a Parigi e di essere mamma di un bambino. Almeno uno», mi dice con gli occhi sognanti di chi una cosa la vuole davvero. Modella, attrice e aspirante regista – il suo vero obiettivo –, a 26 anni Dylan Penn è prima di tutto la classica ragazza della porta accanto: trucco impercetti­bile, capelli raccolti, una maglietta grigia e un paio di shorts di jeans.

Veste sempre in maniera così semplice? «Preferisco essere comoda più che alla moda. E nel vestirmi sono sempre stata un maschiacci­o. Jeans, T-shirt e sneakers sono la mia uniforme giornalier­a». Facile quando si è belle come lei. «Less is more, sempre. Anche per quanto riguarda i ragazzi, è una cosa che mi attira molto». A proposito, è single? «Mmmh… no, direi di no. Anzi, no, non lo sono, ma non vi dirò altro». Cosa cerca in un uomo? «Voglio potermi fidare al cento per cento e ridere tantissimo. Cerco una persona che sappia mettermi di buonumore e che sia un po’ matto, con uno spiccato senso dell’avventura». La cosa più pazza che ha mai fatto? «Un tatuaggio, me ne pento ancora». Dove? «All’interno della bocca, sul labbro inferiore, il simbolo del dollaro». Una scommessa persa? «Qualcosa del genere. Ero con i miei amici in una discoteca sulla Sunset Strip e qualcuno mi ha sfidato. Non ricordo molto di quella sera, solo che il giorno dopo, quando mi sono svegliata, una mia amica continuava a ridere e poi mi ha detto: “Ma non ti fa male il labbro?”. Ho fatto mente locale e sono subito corsa dal tatuatore. Secondo lui nel giro di un anno sarebbe andato via. Invece sembra più fresco di prima». Parliamo di politica, crede a Donald Trump? «Assolutame­nte no. È un ignorante che non immaginava neppure di vincere le elezioni, e ora che è presidente sta facendo un casino dietro l’altro. Distrugger­à tutto quello che gli capiterà sottomano, sarà un disastro per l’America». È proprio arrabbiata. «Certo, mi manca Obama. L’unica cosa positiva che Trump ha fatto è stata quella di svegliare la mia generazion­e. Ci ha reso più consapevol­i del significat­o di comunità». È fiduciosa riguardo al futuro? «Non so. Ogni tanto guardo Instagram e rimango scioccata». In che senso? «Credo che il social network sia uno dei mezzi più utili per far sentire la nostra voce. Molte persone invece lo utilizzano nel modo sbagliato». Quale? «Quasi come se fosse un luogo di prostituzi­one. Mi disgusta la nudità gratuita. Non c’è nulla di male nel mostrare il proprio corpo ma c’è modo e modo. Ci sono ragazzine di 13 anni che si vestono in una maniera che definire volgare sarebbe riduttivo. Se l’avessi fatto io, i miei genitori mi avrebbero messa in punizione». È orgogliosa dell’educazione ricevuta? «Molto. Mi sono sempre dovuta guadagnare tutto col sudore della fronte». Per esempio? «Quando andavo al liceo e volevo comprarmi qualcosa, i miei non mi davano i soldi. Così ho iniziato a fare la babysitter». Il lavoro più umile che ha fatto? «Consegnare le pizze. A volte mi capitava di suonare alla porta di miei ex compagni delle superiori». Qualcuno l’ha mai riconosciu­ta? «No, anzi. Spesso andavo al lavoro direttamen­te dai set fotografic­i, ancora con capelli e trucco ben fatti. Però dovevo indossare il cappellino della pizzeria. Le persone credevano fossi una spogliarel­lista. Era imbarazzan­te!».

 ??  ?? Camicia over di cotone con stringa in vita, Diesel Black Gold. Pantaloni di cotone, iBlues. Occhiali da sole, Max Mara.
Camicia over di cotone con stringa in vita, Diesel Black Gold. Pantaloni di cotone, iBlues. Occhiali da sole, Max Mara.

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