Faccia da (finto) duro

Nella serie Power è un malvagio boss della droga, nella vita il rapper 50 CENT è un timido. Sorpresi? Provate a presentargli uno sconosciuto

Èil sorriso da gigante buono il dettaglio di 50 Cent, 42 anni, a spiazzare maggiormente. Più della stretta di mano vigorosa e dell’orologio d’oro e diamanti al polso, che invece ci si aspetta dal rapper scoperto da Eminem. Oggi si è reinventato attore e produttore di successo grazie a Power (dal 13 luglio su Sky Atlantic in seconda serata), negli Stati Uniti la serie via cavo più seguita dopo Il Trono di Spade, con una media di 2,2 milioni a episodio. Unico crime show con showrunner donna, Courtney Kemp (la stessa di The Good Wife), è stato celebrato al Festival della Tv di Monte Carlo. Ambientato nella giungla urbana – d’alto bordo – dello spaccio a New York, racconta il potere del denaro (sporco) e la lotta del protagonista Ghost (Omari Hardwick) per mantenerlo tra sesso, violenza e minacce dell’ex boss Kanan (50 Cent). Power va in onda in oltre 175 Paesi, «perché il fascino del male è universale: che si chiami “mafia” o “gang”, è l’eterna lotta per acquisire il potere. Anche Hollywood ti mette addosso la frenesia di dimostrare quanto vali, ma io mi concedo il lusso di rallentare, mettermi seduto e creare storie, anche se da bambino volevo diventare poliziotto e salire sulle volanti con le luci colorate». E con i tre figli è tutt’altro che violento come il suo personaggio: «Gli dico di imparare dagli errori, ma senza le maniere forti di Power». L’aria da duro è una facciata: «Prima di incontrare la gente o parlare in pubblico devo prepararmi. Non mi viene naturale, da dentro, come comporre musica». La serie tocca anche il tema dell’eredità: se 50 Cent potesse scegliere una sola qualità per cui essere ricordato punterebbe sul «coraggio di provare strade nuove, sfidare il tempo e aspirare alla grandezza». Mica male.