Vanity Fair (Italy)

FACCIAMO A PUGNI?

- di LYNN HIRSCHBERG foto ALASDAIR McLELLAN

Siamo abituati a vederla così, meraviglio­samente sexy, ma CHARLIZE THERON ha diversi talenti nascosti. Uno ha deciso di mostrarlo ora al cinema, in un ruolo da agente segreto «esplosivo» che non ha nulla da invidiare agli uomini. Soprattutt­o a un certo Bond

La ricerca per un nuovo, eventuale James Bond è terminata: Charlize Theron è perfetta per il ruolo. E lo dimostra con i fatti: in Atomica bionda, al Festival di Locarno l’11 agosto e nei cinema il 17, sfoggia un talento da spia nei panni di Lorraine Broughton, un’agente sotto copertura spedita dall’MI6, i servizi segreti britannici, a Berlino nel 1989, cinque giorni dopo la caduta del Muro. Come Lorraine, Theron è un mix di bellezza glaciale, irresistib­ile mistero, sessualità diretta e talento per la lotta. Come quando affronta un gruppo di nemici su una scala, e li mette ko a uno a uno senza perdere un briciolo di appeal, stivali alti fino alla coscia e caschetto scarmiglia­to: «Non volevo fare la solita spia brava a flirtare», mi dice allo shooting, che ben incarna l’atmosfera punk-glam tardi anni ’80. «Sarebbe così noioso essere solo “la ragazza” in attesa dei ragazzi che arrivano a menare le mani. Ho pensato ad Atomica bionda nel modo in cui immagino gli uomini studiare la loro parte nei film d’azione. Era una sfida». Il regista del film David Leitch, che in passato è stato controfigu­ra di Brad Pitt e Matt Damon, ha allenato Theron per tre mesi, quattro o cinque ore al giorno. L’attrice, con la partner di produzione Beth Kono, ha sviluppato il film tratto dalla graphic novel The Coldest City. In una scena, Lorraine porta su di sé i segni della lotta, sanguina, è piena di cicatrici. «Mi ricordo che al secondo giorno di riprese avevo tutto il corpo ammaccato, la faccia piena di lividi, e gli occhi così gonfi che non riuscivo ad aprirli», ha raccontato al New York Times. Quando ha iniziato a lavorare ad Atomica bionda, pensava a James Bond? «Lorraine è un po’ come Bond. Lui beve un sacco di martini, no?, shakerato e non mescolato, o come cazzo si dice. Già, Lorraine e James sono ugualmente incasinati. Forse dovrebbero sposarsi, fare un figlio: verrebbe fuori un bambino interessan­te».

A lei piacciono gli action movie? «Moltissimo. Da ragazzina guardavo Die Hard, mi piaceva da pazzi. Forse ho qualcosa che non va». In uno dei suoi primi film c’era già una lotta memorabile in tuta aderente. «È vero, in Due giorni senza respiro (del 1996, ndr). Battagliav­o con Teri Hatcher, lei era una star, io una specie di amazzone bionda ossigenata, una sconosciut­a in tuta che le dava pugni in faccia, come un animale selvatico. Allora non sapevo dosare le energie e buttai a terra anche le luci. Non avevo idea di come funzionass­e un set, pensavo solo a colpire la faccia di Teri. Mi sentii molto in colpa: non avevo soldi in quel periodo, il giorno dopo le mandai della birra scadente con un biglietto, “Scusa, Teri”». È stata dura lottare in Atomica bionda? «Sì, ma è come la danza e io ho preso molte lezioni da piccola. Adoro la disciplina, nella danza devi dedicarti al cento per cento, e a me ha fatto benone. Teri Hatcher a parte, avevo colpito una ragazza in viso soltanto una volta in vita mia, quindi ho dovuto allenarmi parecchio per il film». Ma chi era questa ragazza? «Anni fa lavoravo a Milano come modella e in un bar incrociai una tizia molto aggressiva. Mi spinse, iniziò a insultarmi e boom, il mio corpo ebbe il sopravvent­o. Non fu certo una cosa coraggiosa, da Lorraine. Per il suo ruolo, io e David Leitch abbiamo parlato tanto, ci chiedevamo “come sarebbe se una ragazza dovesse davvero affrontare uomini grandi e grossi?”. Lui sapeva che una ragazza non colpirebbe mai con il pugno, perché si romperebbe il polso. Quindi usa i gomiti, o le ginocchia. Così ha concepito le scene di lotta su quelli che sarebbero stati i miei punti forti. E ci siamo assicurati di mostrare l’impatto dei colpi che incassa, vogliamo che il pubblico senta il dolore». Si è divertita a scaraventa­re un omaccione a terra gettandose­lo alle spalle? «Faccio una mossa da wrestling che ci ho messo un po’ ad azzeccare, ma poi ce l’ho fatta: ero abbastanza orgogliosa di me stessa». Ha un futuro: WrestleMan­ia! «Ho sempre voluto urlare e rimbalzare contro le corde del ring». Ha un talento insolito, come Lorraine? «Sono un’ottima guidatrice. Quando giravo The Italian Job (del 2003, ndr), Mark Wahlberg ha vomitato al mio primo testacoda. E gli dicevo: “Ehi, cosa c’è che non va, ragazzina?”». E ride. «E sono anche molto, molto brava a lavare i panni! Adoro tornare da un viaggio, aprire la valigia e fare una lavatrice alle 4 di mattina, tanto soffro il jet-lag e non mi addormento». Cambiando argomento, il primo bacio? «Nel mio cortile, in Sudafrica. Avevo 12 anni. Si chiamava Mickey Smith, portava l’apparecchi­o. Lavorava al videonoleg­gio del quartiere, quindi lo vedevo spesso e flirtavo. Eravamo molto nervosi per il bacio. L’avevamo programmat­o: questo fine settimana guardiamo Venerdì 13 e pomiciamo. Ma rimandavam­o di continuo e poi abbiamo sentito sua madre suonare il clacson, era venuta a prenderlo, e ci siamo detti “dai, facciamolo”. E ci siamo baciati: è stato orribile». C’è stato un seguito? «Niente di niente. Era un ragazzino dolcissimo. Magari adesso è un serial killer». TEMPO DI LETTURA PREVISTO: 7 MINUTI Pagg. 66-67: abito, Proenza Schouler. Sandali, Jimmy Choo. Pagg. 68-69: top e gonna, Paco Rabanne. Pag. 70: giacca, foulard, shorts, collant e scarpe, Tom Ford. Body, Cosabella. Make-up Francesca Tolot for Dior@Cloutier Remix. Hair Enzo Angileri@Cloutier Remix. Manicure Ashlie Johnson for Chanel@The Wall Group.

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 ??  ?? CON DELICATEZZ­A... Charlize Theron in Atomica bionda (nel cast anche James McAvoy). Il set è stato movimentat­o: l’attrice si è rotta un paio di denti.
CON DELICATEZZ­A... Charlize Theron in Atomica bionda (nel cast anche James McAvoy). Il set è stato movimentat­o: l’attrice si è rotta un paio di denti.
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