Vanity Fair (Italy)

Consigli per aspiranti dive

Mescolano un look anni ’50, comicità e musica. Le LADYVETTE sono un esperiment­o di successo che torna nel Paradiso delle signore. Il segreto? Fare come Madonna e Lady Gaga

- di ELISABETTA COLANGELO

Pepper, ovvero Valentina Ruggeri, 31 anni, mora e curvy, è la fondatrice. Sugar, Teresa Federico, 37, la «rossa», scrive i testi e si definisce la «posh-yvette». Honey, Francesca Nerozzi, 34, bionda con un passato da ballerina classica, si occupa delle coreografi­e. Insieme sono Ladyvette, il trio canoro ispirato agli anni Cinquanta già visto e ascoltato nella fiction Il paradiso delle signore, di cui firmano la colonna sonora. L’11 settembre tornano in prima serata su Raiuno per la seconda stagione, poi esce il loro primo album, Le dive dello swing. Cominciamo dalla musica? Sugar: «La nostra base è lo swing, ma non ci siamo mai davvero ispirate ai trii del passato come, che so, le Lescano. Volevamo qualcosa di completame­nte nuovo che mescolasse vintage, autoironia e comicità in un repertorio inedito». Pezzi tutti scritti da voi? Pepper: «I testi li firma Teresa, il suo compagno Roberto Gori compone e arrangia le musiche. Noi lo chiamiamo “Mister Vette”». Honey: «Abbiamo parecchi inediti, quasi tutti a sfondo comico. Per la prima stagione del Paradiso delle signore, otto canzoni, tra cui la sigla, che è il pezzo di cui andiamo più fiere: Monica Vullo, la regista, voleva un tormentone, e mi pare ci sia riuscito. Per la seconda, ne abbiamo scritte altre quattro». Come avete lavorato? S.: «La fiction si svolge in un grande magazzino, dove si intreccian­o le storie dei protagonis­ti, e tutte le canzoni strizzano l’occhio agli eventi. Ci sarà una puntata sul Natale, una sul rock’n’roll, un’altra con una sfilata. E noi siamo sempre in scena a cantare». Tutte e tre siete attrici, cantanti, ballerine. Come è nato il progetto Ladyvette? P.: «Per caso, cinque anni fa, ma ha funzionato da subito. Lo abbiamo testato alla Mostra di Venezia, in mezzo alle star». S.: «Ci siamo dette: che succederà se facciamo finta di essere tre dive molto famose? Vestite, pettinate e truccate, abbiamo percorso tutti i red carpet con una fotografa al seguito. La gente ci applaudiva, i paparazzi scattavano, e incredibil­mente sono venuti fuori molti ingaggi, cosa che ci ha preso alla sprovvista perché non avevamo pronta neanche una canzone». Quindi sono arrivati prima i personaggi, poi il resto? S.: «Dopo aver passato una vita di attrici in teatro ad allestire spettacoli e poi portarli al pubblico, volevamo fare il contrario, capire da subito se la cosa poteva interessar­e. I nostri personaggi sono il fulcro di tutto, ci precedono e non ci abbandonan­o mai, neanche fuori dal palco. In un certo senso, come fanno Madonna e Lady Gaga».

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