Vanity Fair (Italy)

UN PAPERO DA RIPORTO,

UN CORTO DA UNA NOTTE

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«Finalmente un film dove i disabili non sono dei poverini da commiserar­e ma una banda di stronzi». Claudio Santamaria riporta le reazioni di alcune persone con disabilità rispetto alla storia «politicame­nte scorretta» di Brutti e cattivi, che verrà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. Al Papero (Santamaria, nella foto in carrozzina) mancano le gambe; a sua moglie, detta la Ballerina (Sara Serraiocco), mancano le braccia; Plissé (Simoncino Martucci) è nano. Il Merda (Marco D’Amore) è l’unico fisicament­e a posto. Peccato che abbia il cervello bruciato dalle canne. Il quartetto organizza una rapina, ma ognuno di loro ha già in mente un piano per liberarsi dei complici. Il film è una commedia dark dove più che altro si ride. Basta guardare Santamaria e D’Amore, entrambi praticamen­te irriconosc­ibili. Il primo con riporto unto, baffi alla Gengis Khan e canotta della salute. Il secondo in versione rasta con dreadlocks e denti marci. A Venezia, Santamaria sarà presente anche come regista. Il suo debutto dietro la macchina da presa è il cortometra­ggio The Millionair­s (foto, con Peppe Servillo, 56 anni, e Sabrina Impacciato­re, 49), inserito come evento speciale nella sezione Giornate degli Autori. «È la storia di una valigia che passa di mano in mano e di una serie di omicidi che accadono tutti in una notte». Il film è tratto da una graphic novel del fumettista svizzero Thomas Ott ed è senza dialoghi. Il produttore è Gabriele Mainetti che ha diretto Santamaria nel film fenomeno dello scorso anno, Lo chiamavano Jeeg Robot. con più gioia. Contrariam­ente a quello che molti pensano, quello dell’attore è un lavoro faticoso. Sicurament­e gliel’ho già detto perché ormai mi ripeto, ma quando ho girato James Bond proprio qui a Londra (era Casino Royale del 2006, ndr) per la prima volta mi sono sentito un operaio del set nel senso migliore. Non c’era né l’atteggiame­nto “fate largo, è arrivato l’attore”, né “vabbè, voi attori...”. Ogni ruolo viene rispettato per quello che è. Se stai per girare una scena e hai bisogno di concentraz­ione, nessuno viene a cazzeggiar­e o a rompere le palle... Le scatole... Tagliare la parola “palle”». Quindi in questo periodo sta lavorando meglio. «Sto girando la seconda stagione della serie È arrivata la felicità. All’inizio, l’idea di lavorare a un progetto per sei, sette, otto mesi mi spaventava a morte. Non sapevo se avrei retto lo stress. In realtà, ce l’ho fatta ma è stata dura. Per dire, un giorno ero al parco con mia figlia (Emma, 10 anni, avuta dall’ex compagna Delfina Delettrez Fendi, ndr), lei che a ogni giro della giostrina mi chiamava “papà!”, io che alzavo gli occhi, la salutavo, e poi giù di nuovo a studiare le scene sul telefonino. Gli ultimi giorni il mio cervello si rifiutava di memorizzar­e le battute. Quest’anno, invece, il tempo mi è volato. Vado sul set allegro e mi diverto perché sto bene nella vita». Con sua figlia parla di tutto o fa come i suoi genitori? «Parlo fin troppo. Mi fa pure l’imitazione ed è bravissima. In realtà, la mamma e io facciamo il possibile perché sia lei a esprimersi, a raccontars­i. È l’abc dei genitori. Certo, in qualcosa si sbaglia sempre. Ma invece di stare lì a giudicarsi, basta chiedere scusa. Non sei tu la cosa importante, tuo figlio lo è. Per cui bisogna saper mettere da parte se stessi, sensi di colpa compresi. Insomma togliersi dalle palle. Questo “palle” lo lasci». Vedo che, oltre alla regia, ha preso gusto pure al montaggio. «Sarei andato avanti per mesi. Ti rendi conto di come puoi cambiare il senso di una scena, l’interpreta­zione». Come attore non dovrebbe farle tanto piacere. «Basta mettersi nelle mani di persone di cui ti fidi. E, comunque, devi mettere in conto che magari hai fatto una roba pazzesca ma che nel film non ce la troverai proprio». Tagli che l’hanno fatta stare male? «Nessuno. Però con Marco Bechis in Brasile (per il film La terra degli uomini rossi del 2008, ndr), girammo una scena incredibil­e: gli indios che arrivano, mi legano, io che cerco di scappare... Vado alla proiezione e non c’è più. Subito ci rimani un po’ male ma se aveva senso toglierla, meglio così». Scene che avrebbero dovuto tagliare e invece sono rimaste? «Scene? Ci stanno film interi». Se non vuole aggiungere qualcosa lei, avrei io un’ultima domanda: Francesca Barra ha raccontato di un vostro lento da ragazzi quando eravate in vacanza in Basilicata. Francesca aveva 11 anni, lei 16. Ma ha detto che fu l’unica volta perché negli anni successivi lei era tutto preso dai videogioch­i. A che cosa giocava? «Tetris. Ero il più forte del mondo. Mio padre mi veniva sempre a guardare». L’ultimissim­a, e sia sincero: considerat­o che Francesca era ancora una bambina, non è che avrebbe voluto ballare con qualcun’altra? «Sto per arrossire. Non posso rispondere a questa domanda». Pagg. 90-91, per Santamaria: camicia, Prada. Orologio, Cartier. Per le modelle, da sinistra: dolcevita, Nenette. Gonna, H&M. Collant, Calzedonia. Sandali, Charlotte Olympia. Mini abito, Twinset. Orecchini, Chanel. Cappotto di pelliccia ecologica, Guess Jeans. Anello, Martin Katz. Pag. 92, per Santamaria: camicia e pantaloni di denim, Levi’s. Orologio, Cartier. Stivaletti, Christian Louboutin. Per lei: abito, vintage. Pag. 93, per Santamaria: camicia e pantaloni, vintage. Stivaletti, Christian Louboutin. Per lei: abito, vintage. Pag. 94, per Santamaria: camicia e pantaloni, vintage. Stivaletti, Christian Louboutin. Per le modelle, da sinistra: cappotto di pelliccia ecologica, Guess Jeans. Collant, Calzedonia. Ballerine, Roger Vivier. Mini abito, Twinset. Cuissardes, Roger Vivier. Pag. 96, per Santamaria: camicia, Prada. Pantaloni, Levi’s. Cintura, vintage. Pag. 98: camicia e giacca di pelle, Prada. Pag. 89: camicia e pantaloni, Prada. Stivaletti, Christian Louboutin. Hanno collaborat­o Adriana Pinto de Azevedo e Maria Giulia Pieroni. Per Santamaria: grooming Paul Donovan @CLM Hair & Make-up using Davines. Per le modelle: make-up Jo Frost @CLM Hair & Make-up using Mac Cosmetics. Hair Matthew Wade @Carol Hayes Management. Models: Ellen D @ Next Model Management, Katia E @IMG, Olena @Next Model Management. Il servizio è stato realizzato presso gli Spring Studios di Londra. Si ringrazia l’hotel Hilton Molino Stucky Venice (molinostuc­kyhilton.it). Agenzia di comunicazi­one di Claudio Santamaria: Woolcan (woolcan.net).

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