Vanity Fair (Italy)

SCATTO alla REGINA

Elisabetta Ha fotografat­o e Sophia, un elenco infinito di star, spesso molto capriccios­e. E, più che a David Bailey, è a lui, DAVID MONTGOMERY, che Antonioni si ispirò per Blow-up

- ENRICA BROCARDO DI

évero che il film Blow-up non le è mai piaciuto? «È così. Anche se so che moltissimi lo amano». In particolar­e, che cosa non la convince? «Tutto. Ma probabilme­nte un medico direbbe lo stesso di un film che parla di ospedali».

David Montgomery ha la paciosità di chi ha visto quasi tutto nella vita e l’onestà intellettu­ale di chi può permetters­i di dire davvero quello che pensa. Americano, 80 anni, di cui quasi una sessantina vissuti a Londra, ha ritratto centinaia di personaggi, dalla regina Elisabetta II a Jimi Hendrix, ed è uno dei fotografi di moda che ha incarnato la Swinging London. Assieme a David Bailey è stato fonte di ispirazion­e per il personaggi­o di Thomas nel film di Michelange­lo Antonioni di cui si celebra il 50° anniversar­io. Il regista lo incontrò a Londra durante i suoi sopralluog­hi e lo volle in una scena del film.

La prima volta che ha visto Antonioni? «L’art director di Harper’s Bazaar mi chiamò: “C’è una persona che vuole vederti mentre lavori. Un regista”. Come si chiama? “Antonioni”. Pensai: oh, mio dio. Arrivò che stavo avvolgendo le modelle in teli di plastica, copiavo Avedon. Così, nel film, copiò me che copiavo lui. Poi, dal suo staff mi chiesero alcune cose». Ovvero? «Prima di tutto il mio assistente, Reg Wilkins. Avevano bisogno di qualcuno più basso dell’attore protagonis­ta, David Hemmings, e lui aveva il fisico di un fantino. Lo presero e utilizzaro­no il suo nome anche per il personaggi­o. Con i soldi che gli diedero, comprò una casa». Antonioni utilizzò anche le stesse modelle che lei stava fotografan­do quel giorno. «Più qualcun’altra. All’epoca quelle brave erano poche. Quando arrivai a Londra, in tutto saranno state tre o quattro. Una era Grace Coddington, che poi è diventata direttore creativo di

Vogue America. Capitava di lavorare con le stesse ragazze quattro, cinque volte in una settimana». E il fotografo che si vede di spalle nei titoli di testa del film è lei. «Sì. Mi dissero che mi volevano in una scena del film. Il set era in Brickstone Market e c’era questa bellissima modella nera in cima a una piccola costruzion­e. Iniziarono a girare e io mi misi a scattare. Dopo un po’ mi fermai perché avevo finito la pellicola. “Ma questo è un film, non serve che fotografi per davvero”. E io: ho capito, ma non sono un attore. Forse mi comportai in maniera sciocca, volevo fare un po’ il difficile». Quanto la pagarono? «Niente. Avrei dovuto fargli causa». E ride. David Bailey è stato considerat­o a lungo il principale ispiratore del personaggi­o di Thomas. Immagino vi conosciate da allora. «Quando arrivai da New York, a Londra c’erano tre fotografi di moda famosi: David Bailey, Terence Donovan e Brian Duffy. All’epoca, ero l’assistente del fotografo americano Lester Bookbinder. Lester amava frequentar­e i party dove incontrava un sacco di colleghi. Erano tutti suoi estimatori. Quando gli dissi che sarei restato a vivere in Inghilterr­a, a quelli che gli facevano i compliment­i cominciò a ribattere: “Se pensate che io sia bravo, dovreste vedere il lavoro del mio assistente”. Voleva essere gentile, il risultato, però, è che mi odiarono ancora prima di incontrarm­i». Insomma, non proprio amici. «Lavoravo per Vogue. Un giorno l’art director, che era un mio amico, mi chiamò e mi disse: “Temo che potrebbero farti smettere di collaborar­e. Bailey ti odia”. Per fortuna non accadde. Ero un americano, non c’entravo niente con gli altri. Ma quando fotografai la regina Elisabetta II il mio status cambiò radicalmen­te». Come mai lo chiesero a uno fuori dal «club»? «Perché il direttore di The Observer voleva immagini che non fossero formali. Il messaggio doveva essere: “È una persona come voi”. Però, quando me lo propose, gli dissi di no». Perché? «Ero terrorizza­to. Lavoravo come profession­ista da due, tre anni. Quella notte tornai a casa, raccontai quello che era successo all’allora mia moglie. Mi disse che ero pazzo: “Lo devi assolutame­nte fare”. Andammo nel castello di Balmoral in Scozia, non c’era security, eravamo solo la regina, io, il mio assistente e il giornalist­a». Voglio il suo parere: fra Bailey e lei, chi di voi due ha ispirato di più il personaggi­o interpreta­to da David Hemmings? «In parte, Antonioni ha preso spunto da me. Ma è pur vero che era Bailey quello che andava in giro in Rolls-Royce. A quel tempo, bisogna anche dire che le Rolls le svendevano. Non le voleva nessuno perché consumavan­o troppo. Ma sa come sono i fotografi: si concedono lussi che non possono permetters­i». Ricordi della Swinging London? «Tutti avevano i capelli lunghi. Anch’io, lunghi e mossi». Tutto qui? E le ragazze, il sesso, la musica, le feste? «Ero sposato con due figlie. Non frequentav­o i nightclub perché lavoravo tutti i giorni e non avevo tempo da perdere. Dopo la fine del mio matrimonio sarò uscito con qualche ragazza. Ma ero senza un soldo per via del divorzio. Vivevo nel mio studio. Fumavo parecchia marijuana, questo è vero. Da giovane suonavo la batteria, per un musicista fumare una canna era come bere una Coca-Cola». Tra le sue foto più famose, ci sono quelle di Jimi Hendrix e la cover del suo album Electric Ladyland. Mi racconta come andò?

 ??  ?? HO SGRIDATO MICK Twiggy, oggi 67 anni. Nonostante si sia rovinata per un allagament­o della camera oscura, questa è la foto della top model preferita da Montgomery. Sotto, i Rolling Stones a Londra nel 1971.
HO SGRIDATO MICK Twiggy, oggi 67 anni. Nonostante si sia rovinata per un allagament­o della camera oscura, questa è la foto della top model preferita da Montgomery. Sotto, i Rolling Stones a Londra nel 1971.
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 ??  ?? IL FUOCO DELL’ARTE Jimi Hendrix (1942-1970) fotografat­o da David Montgomery nel 1968, con alle spalle una fiammata. Nell’altra pagina, Sophia Loren, oggi 82 anni, nel 1966 a Londra, dove girava La contessa di Hong Kong con Chaplin.
IL FUOCO DELL’ARTE Jimi Hendrix (1942-1970) fotografat­o da David Montgomery nel 1968, con alle spalle una fiammata. Nell’altra pagina, Sophia Loren, oggi 82 anni, nel 1966 a Londra, dove girava La contessa di Hong Kong con Chaplin.
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 ??  ?? L’«ALTRO» DAVID Jane Fonda, 79 anni, nel 1980 in camerino.
Sotto, Peter O’Toole (1932-2013) nel 1990.
In alto, David Hemmings (1941-2003) nella sua casa di Londra.
L’«ALTRO» DAVID Jane Fonda, 79 anni, nel 1980 in camerino. Sotto, Peter O’Toole (1932-2013) nel 1990. In alto, David Hemmings (1941-2003) nella sua casa di Londra.
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