Vanity Fair (Italy)

VIVA LE DONNE CAPO DI TIPO BETA

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Tutto quel che fa dividere in due squadre fa discutere. Sarà per questo che il libro Beta: Quiet Girls Can Run the World di Rebecca Holman, appena uscito, fa discutere gli inglesi, e soprattutt­o le inglesi? Sei una capa Alfa o Beta, si chiedono sulle riviste. Non mi ero mai posta la domanda, ma è vero, pensandoci, che il luogo comune ritiene ancora che le donne al comando siano soprattutt­o del genere Alfa, ovvero assertive e sicure di sé, mentre per quanto riguarda gli uomini, che al comando sono da sempre, è già passata l’idea che si possano avere stili e sfumature diversi anche nel dirigere e che quindi l’equazione capo uguale alfa sia superata da un pezzo. Ci sono capi più imperiosi e capi più gentili, ma non per questo i secondi vengono giudicati meno capaci, anzi. Per le donne probabilme­nte non è ancora così.

La teoria di Rebecca Holman, direttrice di un sito che si chiama The Debrief, è che oggi le donne più adatte a gestire il mondo non siano quelle che «alzano la voce, non fanno prigionier­i e mettono il lavoro davanti a tutto», ma anzi quelle apparentem­ente più gregarie e riflessive, che anche se amano il loro lavoro a una cert’ora sono capaci di staccare per vedere un’amica, quelle capaci di ascoltare e fare compromess­i, di essere pazienti, di coltivare relazioni e interessi. Rebecca Holman si mette tra queste ultime, e scrive che dopo aver passato anni a desiderare di diventare una donna Alfa e a sentire di non essere abbastanza determinat­a per meritarsi un ruolo di successo, a un certo punto ha capito che il modo in cui lavorava, non ossessivo e non egocentric­o, il più delle volte andava benissimo. E che, anzi, questo modo di comandare, che lei definisce più pragmatico, flessibile, ricco di intelligen­za emotiva, nel mondo fluido e flessibile di oggi potrebbe essere più utile. Quel che ho capito è che la Holman ha scritto questo libro, almeno così afferma, per far risparmiar­e, alle donne che non si sentono all’altezza del comando per via del loro carattere, anni di incertezza e di dubbi come quelli che ha passato lei. Fa una lista di donne Alfa tra le quali mette Beyoncé e Taylor Swift e un’altra di donne Beta, con Jennifer Lawrence in testa, sicurament­e più scialla della Swift, cazzutissi­ma, che ha appena vinto la causa col dj che voleva tre milioni di dollari per aver perso il posto in seguito alle sue proteste per essere stata palpeggiat­a.

Èvero, riflettend­oci, che le caratteris­tiche di molte giovani donne con grandi responsabi­lità, ministre o sindache, oggi sembrano essere più la pazienza, la resistenza e uno stile semplice invece di quello alla Diavolo veste Prada che si era soliti associare alle donne capo. Se così fosse, e se avesse ragione Rebecca Holman, sarebbe un passo avanti verso l’uguaglianz­a dei sessi. Fino a quando finalmente libri come questo non avranno più ragione di essere scritti e uomini e donne dirigerann­o col loro stile, alfa beta o gamma che sia, purché dirigano bene.

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