SOS RINOCERONTI
Una Giornata mondiale e un ranger torinese contro l’estinzione
I rinoceronti sono comparsi sulla Terra 40 milioni di anni fa: in poco più di 20, se i bracconieri continueranno a ucciderli al ritmo di uno ogni 7 ore, saranno completamente estinti in natura. Ad alimentare la caccia è la richiesta che arriva soprattutto da Cina e Vietnam del loro corno, usato nella medicina tradizionale. Al mercato nero viene pagato 75 mila euro al chilo, più della cocaina (450 mila per ogni corno, che pesa in media 6 chili). «Dietro al commercio ci sono organizzazioni impegnate in ogni tipo di attività criminale, dal traffico di droga e armi a quello di esseri umani». Ce lo racconta Davide Bomben, capo istruttore della Poaching Prevention Academy, organizzazione con base in Namibia dove si addestrano i ranger che combattono i cacciatori di frodo nel continente. Torinese, 39 anni, si è innamorato dell’Africa dopo averla visitata molte volte con il padre. Il 22 settembre, per la Giornata mondiale del rinoceronte, inizierà un tour per far capire in Italia il rischio drammatico che corre questa specie, con tappe a Taormina, Roma, Milano, Parma, Torino, Genova e Venezia. «Nessuno può permettersi di ignorare quest’emergenza, perché con la perdita del rinoceronte verrebbe a mancare una delle ragioni per cui il mondo è stato chiamato paradiso terrestre». Ma ci sono anche motivazioni di carattere economico: «Con 30 milioni di africani che vivono di turismo spesso legato ai safari, senza rinoceronti e altre specie a rischio, moltissime di queste persone rimarrebbero senza lavoro». Accanto a lui nel tour ci sarà una statua a grandezza naturale dell’animale: «Bisogna anche vedere dal vivo, in qualche maniera, l’unicità di questo animale, non è un caso se ogni bambino che visita uno zoo ne rimane sempre molto affascinato. E in natura sono ancora più belli e impressionanti».