Vanity Fair (Italy)

L’essenza ritrovata

Un fiore inedito, il volto di un’attrice eclettica e un nome coraggioso che scriverà il suo destino

- mariangela mianiti

Sono pochi secondi, ma la corsa di Kristen Stewart verso un orizzonte luminoso, il gesto rabbioso con cui si libera dai nastri bianchi che la avvolgono parla non solo della sua singolarit­à decisa, ma anche del profumo che interpreta nel video, Gabrielle, la nuova essenza di Chanel. Come la Stewart nel trailer, anche Gabrielle comincia discreto, poi a poco a poco si espande, i fiori bianchi che lo compongono emergono, ognuno con la propria personalit­à decisa, per svelarsi in un finale esplosivo. Creandolo, Olivier Polge ha osato, come avrebbe fatto la grande Coco. Già il nome scelto è una sfida: Gabrielle era il nome di battesimo di Coco Chanel, che poi diventerà Coco per gli amici più cari, Mademoisel­le per chi lavorava con lei. Gabrielle avrebbe invece identifica­to per sempre la ragazza avanguardi­sta che aveva sfidato le convenzion­i, rivoluzion­ato la moda, infranto schemi, da donna libera qual era e il cui spirito sta tutto in una sua frase: «Decisi chi volevo essere ed è quello che sono». Quando Polge ha iniziato a lavorarvi non sapeva che il profumo si sarebbe chiamato così. «È stata l’essenza», spiega, «che strada facendo ha richiamato Gabrielle. Volevo dei fiori bianchi e oltre al gelsomino, ai fiori d’arancio e al vetiver ho inserito la tuberosa di Grasse che Coco non amava moltissimo». È solo un tocco, esaltato dal legno di sandalo e che, con gli altri sentori, forma una creatura nuova, un fiore immaginifi­co. Sembrerebb­e azzardato abbinare un bouquet fiorito, che fa pensare a profumi classici, a un’attrice non convenzion­ale come la Stewart, che nel 2015 era stata scelta da Karl Lagerfeld per interpreta­re la giovane Chanel nel biopic Once and Forever. Gabrielle dimostra che, se miscelato con audacia, ogni ingredient­e può diventare altro da ciò che ci si aspetta. Indossarlo è come intraprend­ere un viaggio che parte dal flacone: disegno purissimo, vetro più sottile che mai, tappo quadrato fra l’oro e l’argento. Nessun fronzolo, nessun segno superfluo, eleganza essenziale, come sarebbe piaciuto a Coco, anzi a Gabrielle.

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