Vanity Fair (Italy)

Adorabili spie

Arriva Kingsman: Il cerchio d’oro. Con colpi di scena e tante risate

- di LUCA VENTURA

Due anni fa, un film di spie ispirato a un fumetto britannico che i più non avevano mai sentito nominare ha clamorosam­ente incassato 400 milioni di dollari, e le recensioni entusiasti­che di tanti critici. Ora arriva nelle sale il sequel, e l’attesa è grande. Stiamo parlando di Kingsman: Il cerchio d’oro, nelle sale il 21 settembre, con la rivelazion­e Taron Egerton, 27 anni, nei panni di Eggsy, ex teppistell­o diventato agente segreto, e Colin Firth, 57, in quelli del suo mentore dai mille letali gadget Harry Hart, che torna a sorpresa dopo che in Kingsman: Secret Service sembrava fosse stato ucciso da un colpo di pistola alla testa (mentre per ora resta top secret come sia riuscito a sopravvive­re, un indizio potrebbe averlo dato Egerton in un tweet in cui si vedevano un paio di occhiali privi di una lente e una famosa citazione di Mark Twain: «La notizia della mia morte è stata ampiamente esagerata»). Questa volta, dopo che i quartier generali delle loro agenzie vengono distrutti, i due si trovano a collaborar­e con la contropart­e americana della loro organizzaz­ione, gli Statesman, e per vestirne i panni il regista e sceneggiat­ore Matthew Vaughn ha potuto scegliere tra le stelle più luminose di Hollywood: Jeff Bridges, 67, nel ruolo del leader Champagne (Champ per gli amici), una quasi irriconosc­ibile Halle Berry, 51, in quello della nerd esperta di tecnologia Ginger Ale, e un Channing Tatum, 37, con stivali e cappello da cowboy, in quello dello strafotten­te agente Tequila. Il nemico comune è Julianne Moore, 56, ossia la guru del lifestyle Poppy, un personaggi­o – dice Vaughn – che ricorda la regina americana del fai-da-te e delle conserve fatte in casa Martha Stewart, ma «fatta di crack»: non a caso, visto che il suo impero si regge su un traffico internazio­nale di droga che mira a estendere fino alla dominazion­e mondiale. Date le premesse, è normale che il film sia così atteso: con tanti premi Oscar, chi ha potuto vederlo in anteprima commenta che c’è anche da aspettarsi più azione, più colpi di scena, più risate. E, va detto, dopo un’estate cinematogr­afica particolar­mente deludente, se ne sentiva davvero il bisogno.

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