Per sbaglio in Paradiso
La per ida Eleanor si ritrova per caso nell’aldilà tra i buoni, ma banali errori potrebbero farla cacciare da THE GOOD PLACE
Eleanor Shellstrop è egoista, bugiarda e mezza alcolizzata. Basti dire che si guadagna da vivere vendendo medicinali nti agli anziani. Eppure, quando muore «investita» da un carrello della spesa, si ritrova nell’aldilà riservato ai buoni. Come ci è nita? A quanto pare, è un caso di omonimia, come capisce la protagonista mentre ascolta Michael, l’«architetto» del Paradiso, che la accoglie elencandole gli innumerevoli atti di altruismo per cui si è distinta durante la sua vita terrena. Comincia così The Good Place, la nuova serie di Michael Schur – già sceneggiatore della versione americana di The O ce e creatore di Parks and Recreation – appena partita su Joi. L’autore dà vita a un Eden colorato, stravagante e utopistico (il buon posto del titolo), che ricorda la serie Pushing Daisies. A ognuno viene assegnata una casa che rispecchia la sua personalità, le parolacce vengono automaticamente «corrette» (con esiti molto spassosi) e volare rientra fra le attività ricreative. Gli abitanti sono probi e ingenui, non riescono a dire bugie e devono aiutare il prossimo a tutti i costi. Ovviamente, Eleanor fa
nta di niente e si gode il colpo di fortuna. Ma il sistema comincia ad andare in tilt e Michael, nerd e maniaco del controllo, ha un esaurimento perché non si spiega certi fenomeni bizzarri. Un esempio? L’immondizia piove dal cielo perché «qualcuno» ha preferito nasconderla invece che buttarla. Ed è solo l’inizio. The Good Place, rinnovata per una seconda stagione (negli Usa dal 20 settembre), è una commedia divertente e originale, che mescola i generi della sit-com e della fantascienza. Gran parte del merito va ai due protagonisti. La per da Eleanor è Kristen Bell, l’ex Veronica Mars, la detective del liceo di Neptune volto dell’omonimo teen drama, cancellato nel 2007 e riportato in vita nel 2013 grazie ai fan, che hanno nanziato un lm. Il «povero» Michael, invece, è interpretato dal veterano della commedia americana Ted Danson. Nella pluripremiata Cin cin (titolo originale Cheers), trasmessa dal 1982 al 1993, era Sam Malone, un ex giocatore di baseball che apriva un bar a Boston. È stato poi il misantropo dottor Becker nell’omonima sit-com del 1998. Fra gli ultimi ruoli, a riprova della sua versatilità, c’è quello dello scerio nella seconda stagione della cupa Fargo. Attorno ai protagonisti, ruotano diversi personaggi pittoreschi: da Chidi, l’anima gemella di Eleanor (tutti nel buon posto ne hanno una), un professore di etica che cerca di insegnarle a diventare buona, a Janet, l’androide che, invocata, appare all’istante ai defunti per rispondere a qualsiasi domanda. Schur ha detto di essersi ispirato a Lost, dove un altro gruppo di persone doveva convivere e mettere alla prova la propria moralità. Questa volta non dovrete risolvere enigmi, ma accettate un consiglio: non date mai nulla per scontato.