Vanity Fair (Italy)

L’Aura e la rivincita dell’alchimista

- LUCIANA GROSSO

Sono passati sette anni dall’ultimo Ep di inediti di L’Aura. Da allora, nella vita dell’artista, 33 anni, ne sono successe di cose: una collaboraz­ione con Laura Pausini, un matrimonio con il suo produttore, un €glio, l’addio a due dipendenze pesanti di cui parla con un certo orgoglio, come si fa quando si snocciolan­o i nomi delle battaglie vinte, e, soprattutt­o, la guarigione da malattie: una del corpo, la rarissima Vestibolod­inia, e una dell’anima, una forma di depression­e che l’ha accompagna­ta per anni. Tutto questo è con„uito in un nuovo disco, Il contrario dell’amore, che ha un modo suo di parlare di relazioni, delusioni e speranze, e le cui canzoni sono un mix di testi «neri» e musiche cristallin­e: «Io sono un po’ alchimista, mi piace prendere le cose e trasformar­le in altro. Così ho preso il dolore che avevo dentro e ho cercato di farne canzoni capaci di raccontarl­o ma anche di trasmetter­e gioia a chi le ascolta». Ogni brano narra una storia, e si rifà a un periodo musicale preciso: «L’album è diviso in tre grandi capitoli, ognuno dei quali porta il nome di una donna ed evoca un decennio della musica». Ci sono gli anni Sessanta dei Beatles, con Lucy in the Sky with Diamonds, gli anni Settanta di Cat Stevens e di Sad Lisa, e in€ne gli anni Novanta, quelli dell’adolescenz­a e della formazione di L’Aura, rappresent­ati da Mary Jane di Alanis Morissette: «La mia musica è carica di riferiment­i all’universo femminile e alla sua complessit­à. Per questo ho voluto scegliere canzoni che parlassero di donne, che ne portassero il nome e fossero piene della musica che ho ascoltato negli anni e su cui mi sono formata. Perché è da lì che ho attinto il sangue del disco».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy