Sulle vele dei giganti
Tra le stelle che hanno brillato all’Audi J/70 World Championship anche la promessa italiana Claudia Rossi. Le sue armi segrete? Una è nel Dna, l’altra ben nascosta in una tasca
Se devo fare una virata sulle vele, non guardo in faccia nessuno»: è competitiva Claudia Rossi, anche quando si trova a gareggiare contro suo padre Alberto. Lui è cinque volte campione del mondo di vela (quattro nella categoria Orc, una in quella Farr 40); lei, studentessa anconetana di 25 anni, è salita in barca tre anni fa, eppure gli dà spesso lo da torcere. Soprattutto nella categoria J/70, quella con barche da 7 metri, dove a giugno si è laureata campionessa europea per la seconda volta. L’ultima occasione che li ha visti contrapposti è stata l’Audi J/70 World Championship organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda in associazione con l’International J/70 Class, in cui Claudia, timoniere come il genitore, ha esordito come Ambassador di Audi. La casa, per la prima volta title sponsor di questo campionato del mondo, conferma così il suo impegno con la Costa Smeralda e con la mobilità sostenibile, che rincorre anche con gli ultimi modelli di auto con tecnologia ibrida e-tron. Assieme ai Rossi, nelle acque al largo di Porto Cervo hanno battagliato oltre 170 imbarcazioni provenienti da 25 nazioni, un record assoluto per la classe: la scorsa edizione, a San Francisco, ha visto impegnate «appena» 68 barche. Unico anche il parterre di stelle della vela arrivato in Sardegna: tra gli altri il campione mondiale in carica, Joel Ronning, il vincitore dell’America’s Cup John Kostecki, l’oro olimpico Jonathan McKee, il polacco Karol Jablonski, 11 volte campione mondiale nelle spettacolari DN International Ice boat. Di caratura anche il tattico di Claudia, Michele Paoletti, e quello del padre, Vasco Vascotto, l’italiano che ha vinto di più nella storia della vela. «Ho la fortuna di imparare dai migliori», ammette Claudia. «L’equipaggio è la mia più grande forza». Ma non è la sola, perché la studentessa di Economia, che sostiene di non essere scaramantica, nella tasca nasconde il cappello con cui il padre vinse il mondiale di Cres nel 2011. E, prima di ogni regata, manda l’ultimo bacio ad Alberto che, da quel momento, diventa il suo primo rivale. Non appena il maestrale si calmerà, potrà spingere la sua Petite Terrible #Audi contro le vele dei giganti.