Vanity Fair (Italy)

IL COMPLOTTIS­MO

PIÙ FASTIDIOSO DELLA XYLELLA C’È SOLO

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Io in fondo li capisco quelli che credono che i fili delle nostre vite li tiri tutti insieme un Grande Vecchio insieme ai Poteri Forti, la Troika e l’Industria Mannara tutta. E mi fa tenerezza chi pensa che dietro a ogni vicenda si nasconda un Grande Disegno da smascherar­e e combattere. È un pensiero talmente consolante e rassicuran­te: magari bastasse sconfigger­e un cattivone per vivere meglio su questo pianeta. Il Cattivone Supremo, purtroppo, così come il suo omologo benigno, non esiste: ci siamo soltanto noi, povere anime, che tentiamo di sopravvive­re e dare un senso alla complessit­à, alle sfortune, alle ingiustizi­e, alle sciocchezz­e e alle disgrazie del mondo. Tra le disgrazie che affliggono l’Italia c’è senz’altro il micidiale batterio della Xylella fastidiosa, portato in Salento da un insetto che attacca gli ulivi e prolifera nell’abbandono dei campi lasciati incolti per anni – anche per un generoso incentivo della Ue all’epoca dell’iperproduz­ione di olio locale – e che ha distrutto in un decennio migliaia di appezzamen­ti. L’espansione del Complesso del Disseccame­nto Rapido dell’Olivo, detto CoDiRO, si è sviluppata in un modo così devastante da essere stata definita da Joseph-Marie Bové come «la peggior emergenza fitosanita­ria al mondo». I meraviglio­si ulivi secolari del Salento si stanno seccando uno dopo l’altro e nessuno riesce a venirne a capo. Così in Puglia convivono un florido turismo che traina i segnali di ripresa della regione e un’emergenza ambientale che rischia di peggiorare ancora. Eppure – nell’inerzia della politica – la ricerca scientific­a attorno alla Xylella è osteggiata da un complottis­mo che da un lato accusa le multinazio­nali americane di aver importato apposta il batterio e dall’altro ostacola le sperimenta­zioni per combatterl­o. L’altra sera, in provincia di Lecce, un esperiment­o di innesti nei campi, portato avanti da un anno e mezzo dal Consorzio Dop Terra d’Otranto in tre soli uliveti in tutta la regione, è stato devastato da ignoti, in un atto di violenza, intimidazi­one e rifiuto della scienza. Nel campo sperimenta­le anti-Xylella a Presicce sono stati distrutti gli innesti utilizzati per testare la tolleranza delle diverse cultivar al batterio. A giudizio di Coldiretti un atto che è il sintomo del clima avvelenato che si respira in Salento, ormai abbandonat­o a se stesso nella gestione dell’emergenza Xylella. «Sembra che ci sia una regia tesa a voler fermare qualsivogl­ia iniziativa atta a ridare traiettori­e di futuro agli operatori economici che da quattro anni non hanno più reddito», ha detto il direttore di Coldiretti Puglia. Il complottis­mo genera – comprensib­ilmente – complottis­mo, mentre gli ulivi secolari, simboli di pace ed eternità, si seccano, e muoiono.

 ??  ?? Un esemplare di ulivo secolare in un campo del Salento: da alcuni anni, senza apparenti rimedi, il batterio della Xylella funesta le coltivazio­ni locali.
Un esemplare di ulivo secolare in un campo del Salento: da alcuni anni, senza apparenti rimedi, il batterio della Xylella funesta le coltivazio­ni locali.

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