Vanity Fair (Italy)

CHE LA FORZA SIA CON TE

Potenziare la muscolatur­a e persino combattere: cresce (purtroppo) l’esigenza di difendersi, cambiano i ruoli nella coppia, si ricercano momenti di sfogo o metodi strong per farsi valere. Tra arrampicat­e indoor, cycling boutique, colpi di boxe e lezioni i

- di FRANCESCA CIBRARIO foto GONZALO MACHADO

Nell’ultimo anno in Italia sono raddoppiat­e le donne che tirano di boxe, come quelle che praticano Krav Maga, una tecnica di autodifesa militare israeliana. E la metà degli iscritti ai corsi di CrossFit, lo sport dei nuovi machi, sono donne. Insomma, più che belle, forse, vogliamo essere forti. «È molto importante per le donne fare esercizi di forza, soprattutt­o dopo i 40 anni», spiega nel suo ufficio di Aix-en-Provence Christophe Andanson, già atleta olimpico di lotta greco-romana e dirigente di Les Mills, un circuito internazio­nale di corsi coreografa­ti nato 50 anni fa in Nuova Zelanda (lesmills.it). I primi corsi fitness misti, in cui erano invitati sia uomini sia donne, sono stati i loro, proprio inserendo il potenziame­nto femminile: «Erano pensati per donne che non amavano i pesi ma volevano aumentare la massa muscolare». Nel corso degli anni, però, al corpo libero si sono aggiunti attrezzi come kettlebell, trx o palle mediche, ormai entrati in tutte le palestre. «Lo chiamano functional training e in questo momento è uno dei grandi trend. Gli altri sono yoga, Hiit (High Intensity Interval Training) e cycling. Il programma ideale è un mix di tutti e quattro». Anche lo yoga e il pilates sono particolar­mente indicati per le donne: «Aiutano la postura e rinforzano i muscoli profondi. Per questo, la nostra prossima rivoluzion­e, che abbiamo chiamato Body and Mind Series, avrà queste due discipline come ingredient­i», conclude Andanson.

Scarpette di ferro

L’allenament­o a intervalli ad alta intensità (Hiit) è più divertente se è a ritmo di musica, come insegna l’inventore dello Zumba Alberto «Beto» Perez, che quest’anno lancia Strong by Zumba e inaugura una partnershi­p col deejay di culto Steve Aoki (strong.zumba.com). Si ispira alla danza classica, invece, il Fit Ballet di Les Mills, mentre fonde danza, yoga e pilates il Kick Butt Ballet, novità assoluta dell’Aspria Harbour Club di Milano (aspria.com). Nelle palestre Virgin debutta il Calistheni­cs, che condivide con la ginnastica artistica alcuni esercizi e l’attenzione alla precisa esecuzione dei movimenti. Non solo musica, ma anche il canto accompagna i corsi Dansyng di Freddy. Ma la «fatica bestiale» la si fa in altri club: arrivano in Italia gli allenament­i che sfruttano le diverse andature del mondo animale per migliorare la funzionali­tà del

corpo: è il caso di Jungle Mobility proposto da ottobre nelle palestre Tonic (tonicnet.it) e dall’Animal Movements della Federazion­e Italiana Fitness (fif.it).

Outdoor tra le mura di casa

Entrano in palestra le discipline che tradiziona­lmente si praticano all’aria aperta. Come l’arrampicat­a indoor, che nel 2020 a Tokyo sarà disciplina olimpica. Vive una seconda giovinezza la bici statica, che negli Stati Uniti si pratica sempre più nelle boutique gym, micropales­tre a tema, come quelle della catena SoulCycle, dove si allenano Brooke Shields, Lady Gaga, Nicole Kidman e Katie Holmes. Per chi preferisce pedalare in casa, Technogym propone MyCycling, che trasforma la classica bici in una super cyclette, con app dedicata e un network di coach che sviluppano programmi su misura.

Fitness on demand

La tecnologia aiuta anche a sconfigger­e la noia: in Francia abbiamo provato il corso The Trip (sempre di Les Mills) dove si pedala al ritmo dettato dal trainer mentre su uno schermo si alternano diversi paesaggi. È come arrancare su strade di montagna o sgambare in fondo al mare. Se a frenare è la mancanza di costanza, invece, Virgin ha sviluppato il pay-per-train, si prenota il corso tramite l’app e si paga solo la lezione o il pacchetto scelto. A meno che non si punti tutto sulla tecnologia Flitfit, sviluppata da Microsoft, Welcome Italia e Easyray: lezioni trasmesse in streaming e registrate. Almeno così non si rischia di essere sgridati. E si può fare in pigiama.

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