Vanity Fair (Italy)

Operazione Mani pulite

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Ogni anno in Europa i decessi per infezioni batteriche contratte negli ospedali sono circa 90 mila (dati: European Centre for Disease Prevention and Control), più di quelli per incidenti stradali, 84 mila. Almeno un terzo è causato da cattiva igiene. La soluzione? Per l’epidemiolo­go Didier Pittet, lavarsi le mani con un gel a base di alcol (80%). Dopo aver testato il suo Geneva Hand Hygiene Model nell’Ospedale universita­rio di Ginevra (meno 2 mila infezioni in un anno), l’Oms ha stabilito che il programma le riduce dal 40 al 60% ovunque applicato: «Su scala globale può salvare da 5 a 8 milioni di vite all’anno», dice Pittet. Insomma, il miglior modo per celebrare la Giornata mondiale del lavaggio delle mani del 15 ottobre. Partiamo dall’inizio: come è cominciata? «Uno studio sulle infermiere dell’ospedale: non si lavavano le mani abbastanza, ci voleva troppo tempo. Con acqua e sapone serve un minuto, dopo ogni paziente». Perché la soluzione a base di alcol è meglio? «È più veloce, non ha bisogno di un lavandino, è più efficace contro i batteri, e più tollerabil­e per le mani». È stato difficile convincere medici e infermieri? «La resistenza al cambiament­o era alta, ci sono state battaglie sindacali, ma anche per spingere gli automobili­sti a usare le cinture c’è voluto tempo». Come procede la campagna «Mani pulite» nel mondo? «In Kenya c’era il problema dei costi, allora abbiamo creato una formula fai-date per farmacisti, gratis. In Russia l’alcol spariva perché se lo bevevano, così abbiamo aggiunto un additivo per cambiare il sapore. Nei Paesi musulmani ci fu una fatwa che vietava il contatto dell’alcol col corpo, mani comprese. Andammo in Arabia Saudita, leggemmo il Corano con gli studiosi e alla fine ottenemmo il via libera». E nella nostra vita quotidiana? «Va bene acqua e sapone. La soluzione a base di alcol è meglio prima di toccare neonati o quando si è malati». Consigli sulla tecnica e la durata? «I consigli della nonna: 45 secondi è ottimo, ma anche 20 vanno bene. Prima di mangiare, dopo essersi toccati il naso, dopo essere andati in bagno. Non volete sapere quanti batteri fecali ci sono nelle noccioline al bar, vero?».

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