Vanity Fair (Italy)

IL NEMICO È IN CUCINA

Dopo gli «spinaci alla mandragora» e altre INTOSSICAZ­IONI ALIMENTARI un esperto spiega come difendersi dai rischi a tavola. Che spesso iniziano dove meno te lo aspetti

- Di ANNA MAZZOTTI

Spinaci alla mandragora, taleggio alla listeria, risotto al colchico. Non sono piatti creati da Harry Potter, ma cronaca recente: una famiglia milanese è finita in ospedale dopo aver mangiato (anche) spinaci surgelati, ritirati dai supermerca­ti come è accaduto per il lotto di un taleggio dov’era presente il batterio Listeria monocytoge­nes, e poi c’è stata l’intossicaz­ione in una mensa provocata da un’insalata di pollo, e il disastroso banchetto di nozze nell’Astigiano, con un morto e un centinaio di invitati che si sono sentiti male. Una escalation che fa dubitare dei supermerca­ti e dei luoghi in cui i controlli si danno per scontati. «Non esiste un prodotto a rischio zero assoluto, ma bisogna fare attenzione alle fake news e al sensaziona­lismo», spiega Luigi Tonellato, biologo, consulente e formatore nel settore della sicurezza e della qualità alimentare. Che cosa intende? «Gli organismi di controllo in Italia sono più numerosi che in altri Paesi europei. Nel caso degli spinaci in busta può esserci stato un problema nella filiera, ma sarebbe un caso eccezional­e. Bisogna essere prudenti prima di trarre conclusion­i: pochi anni fa in Germania ci furono dei morti e la colpa fu data alle zucchine spagnole, con forti ricadute sul mercato, per poi scoprire che la causa era un’altra». Che consigli dà per fare la spesa, quindi? «Al di là delle precauzion­i che ormai diamo per scontate, ossia meglio andare dove si conosce il venditore e verificare le etichette – sugli alimenti di origine animale va controllat­o che ci sia il bollo CE, l’autorizzaz­ione sanitaria, e se si acquista una cassetta di funghi deve avere il tagliando di avvenuta ispezione – bisogna fare attenzione soprattutt­o alle insalate. Qualche anno fa ci sono stati più casi di salmonello­si a causa delle verdure crude che delle uova. L’insalata va lavata con cura. Quella già pulita, in busta, è sicura, se si osserva la scadenza». Siamo abituati a fidarci dei prodotti surgelati, congelati e da frigorifer­o. Facciamo bene? «Non è “un’isola felice” a rischio zero: la listeria può proliferar­e anche lì, è necessario pulire sempre. E poi dobbiamo assicurarc­i che il frigo funzioni bene: meglio mettere un termometro per controllar­e la temperatur­a. Pensiamo che basti accenderlo per avere la temperatur­a corretta che è tra gli 0 e 4 gradi, invece spesso nei frigorifer­i di casa è di 7 o 8». Melania Trump, 47 anni, alle prese con la cura dell’orto creato da Michelle Obama alla Casa Bianca.

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FIRST LADY CON VERDURA

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