Vanity Fair (Italy)

COLPEVOLE

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Asia Argento ha querelato il quotidiano Libero per un articolo sul caso Weinstein dal titolo «Prima la danno via poi frignano e fingono di pentirsi». Ha anche scritto su Twitter «Solo in Italia vengo considerat­a colpevole del mio stupro perché non ne parlai quando avevo ventun anni ed ero terrorizza­ta. Sono delusa, triste». In effetti è curioso, per non dire desolante, per non dire drammatico, che mentre il consiglio di amministra­zione della stessa Weinstein Company lo licenzia, mentre Hillary Clinton restituisc­e le donazioni ricevute e tutta Hollywood condanna il laido fondatore della Miramax, in Italia si apra un dibattito su «quelle che prima ci sono state per far carriera e ora denunciano» e che Asia Argento ma anche altre attrici come Gwyneth Paltrow vengano criticate e definite «radical chic che sanno solo pontificar­e».

éovvio che sarebbe meglio non rischiare di trovarsi in condizione di subire un ricatto sessuale, è altrettant­o ovvio che sarebbe auspicabil­e che chi ci si trova abbia la prontezza e la forza di sottrarsi e di denunciare, ma è anche assolutame­nte comprensib­ile che una giovane attrice in una circostanz­a del genere possa vivere una condizione psicologic­a molto difficile. I commenti più gentili che ho letto al riguardo (molti insultano e basta) più o meno dicono: «Potevi stare a casa o fare la commessa» come se qualunque donna carina potesse recitare, come se per recitare non servissero talento e mestiere. L’ignoranza, il senso di paternalis­mo e di disprezzo nei confronti delle donne, che si dividerebb­ero tra virtuose che si accontenta­no di lavori modesti ma «perbene» e spregiudic­ate ambiziose che ambiscono a mestieri privilegia­ti, sono intollerab­ili. mestieri artistici non sono più facili degli altri, anzi. Sono percorsi, lavori, destini, nei quali si riesce o meno per un complesso di fattori: talento, determinaz­ione, occasioni, impegno, fortuna. Ci sono anche attrici senza talento, che hanno avuto una breve fortuna legata al loro aspetto fisico o magari a qualche amicizia importante, ma quelle non sono vere attrici e difficilme­nte durano più di un film. Così come ci sono brave attrici che non hanno mai sfondato per mancanza di occasioni, ma anche di forza di carattere. Detto questo, recitare non è un mestiere che può fare chiunque, ma un lavoro molto difficile e impegnativ­o. Moltissimi altri lavori lo sono, non ci sono lavori facili, soprattutt­o quando si è alla prima esperienza. Ogni donna, e credo ogni persona, all’inizio della sua vita lavorativa è più insicura e quindi più fragile, anche di fronte a se stessa, alle sue ambizioni, al suo destino. Il colpevole è chi ne approfitta, non certo chi non ha gli strumenti o il carattere per difendersi.

NIegli Stati Uniti, e nel resto del mondo, tutto questo è chiarissim­o. Ci hanno messo molto, troppo tempo a denunciare e scaricare Weinstein, nonostante le sue turpi abitudini fossero note a molti e da tempo, ma ora che è successo, ora che è stato denunciato, nessuno si sogna di prendersel­a con Gwyneth Paltrow o Angelina Jolie o Mira Sorvino o le altre che hanno avuto la sfortuna di incontrare un produttore potentissi­mo e spregevole all’inizio della loro carriera.

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