BASTA MOLESTIE, SIAMO INGLESI
Dopo il caso Weinstein e il dilagare delle denunce, il mondo dello spettacolo corre compattamente ai ripari. Dalle «porte aperte» all’«email amica», ecco la cura del sindacato britannico
recitazione e danza, registi, case di produzione, canali Tv e gruppi di pressione. Perché «gli abusi sessuali, purtroppo, si riscontrano dappertutto nel settore, dalla scuola ai primi provini, fino ad arrivare a carriera avanzata, quando il tuo nome appare sopra al titolo del film», aggiunge la vicepresidente di Equity. Da dove si deve partire? «Per esempio, vorremmo regolamentare i luoghi dove gli attori vengono convocati per i provini. Siamo a conoscenza di casting avvenuti in mezzo a campi sperduti, in parcheggi o, com’è ormai risaputo, in camere d’albergo. Questo è completamente inaccettabile». Intanto l’Old Vic Theatre, sulla scia delle ultime rivelazioni sul suo ex direttore creativo e star di Hollywood, Kevin Spacey (accusato di molestie ai danni di giovani attori, in alcuni casi minorenni), ha creato l’indirizzo email confidential@oldvictheatre.com per raccogliere in via strettamente confidenziale le denunce di abusi. Mentre il Royal Court Theatre, un’altra istituzione teatrale della capitale, ha stilato un codice di condotta per i suoi dipendenti. Un Senior non deve chiedere a un Junior di andare a casa sua per lavorare al di fuori dell’orario di lavoro. Gli apprezzamenti fisici sono off limits. Attori e attrici non devono essere resi vulnerabili da nudità o costumi particolari. Bandito ogni contatto corporeo non richiesto, considerato scorretto anche sollecitare la condivisione di esperienze personali per aggiungere spessore alla performance, se non in via del tutto confidenziale e limitata al contesto del set. Maureen Beattie, 64 anni, vicepresidente di Equity, il più grande sindacato inglese di tutto il settore dello spettacolo. l’attrice nella commedia Right nel ruolo di Juliette.