Vanity Fair (Italy)

Il cuore non mente mai

A dirlo è il saggio del neuroscien­ziato argentino MARIANO SIGMAN che, partendo del cervello, parla (soprattutt­o) di emozioni

- Di MARIANGELA MIANITI

Il nostro cervello è un continente di sorprese a cui Mariano Sigman, neuroscien­ziato argentino, ha dedicato vent’anni di ricerche riunite nella Vita segreta della mente. Come funziona il nostro cervello quando pensa, sente, decide (Utet, pagg. 272, € 20; trad. di Bruno Arpaia). Questo saggio divulgativ­o sarà presentato dall’autore a Milano il 18 novembre (ore 18, Acquario Civico) in occasione di Bookcity. Come se fosse la nave di Ulisse, Sigman esplora l’ignoto dentro l’intimità del cervello, organo composto da aree con precise mansioni, straordina­rie connession­i e un’infinità di neuroni che codificano la percezione, la ragione, le emozioni, i sogni, il linguaggio. Studiare come interagisc­ono questi elementi porta ad affascinan­ti scoperte. Eccone alcune: il cervello è preparato per il linguaggio molto prima di iniziare a parlare; il bilinguism­o è un’ottima palestra che aiuta a pensare; l’attenzione non è comandabil­e solo con la volontà perché coinvolge sistemi cerebrali diversi che non si sviluppano all’unisono e questo spiega perché è inutile dire a un bambino: «Smetti di piangere»; le nozioni di bene, giusto, cooperazio­ne e concorrenz­a sono già insite nei più piccoli e lasciano tracce durature sul modo di ragionare e decidere. Coi compagni di dottorato di New York, Sigman ha verificato che, con la mente, possiamo controllar­e la temperatur­a della punta del dito. Cosa in sé irrilevant­e, ma utile a dimostrare come funziona l’algoritmo che governa il nostro sistema motorio e a ipotizzare che, in un futuro nemmeno tanto lontano, potremo controllar­e con il pensiero ogni dispositiv­o. Piccole differenze nei circuiti cerebrali possono influenzar­e la capacità di prendere decisioni. Quando ci si trova davanti a diverse opzioni, dentro la corteccia parietale inizia una gara fra neuroni che decreterà un unico vincitore, meccanismo che assomiglia al lancio della moneta, testa o croce. In questa gara, però, c’è una sentinella: il cuore. Osservazio­ni sugli scacchisti hanno dimostrato che, poco prima che un giocatore commetta un errore, il ritmo del cuore cambia. Secondo Sigman «è la dimostrazi­one che le emozioni funzionano come un’allerta su possibili rischi di errori. Questo fa crollare l’idea che l’intuizione appartenga all’ambito della magia o della divinazion­e. Al contrario, dimostra che le intuizioni vanno mano nella mano con la ragione e la riflession­e, in pieno territorio della scienza».

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