Vanity Fair (Italy)

PICCOLE DONNE CRESCONO

Curano la «depression­e post Trump» e lavorano: succede nel club femminile più cool e in espansione, THE WING. Dove tutto è rosa

- Di SIMONA SIRI

Perché non ci vediamo da The Wing? Per gli appuntamen­ti preferisco lì al mio ufficio», mi dice Lisa. È così che scopro che le donne di New York ormai si incontrano tutte in club privati con spazi accoglient­i, caffè interni e l’immancabil­e selezione di latte di ogni tipo: soia, mandorla, anacardi e canapa, il nuovo arrivato. Con due location a Manhattan (SoHo e Flatiron), una in arrivo a Brooklyn e con future aperture a Washington, Los Angeles e San Francisco, The Wing è prima di tutto un’idea di successo. Un posto per sole donne a metà tra uno spazio co-working e un luogo dove incontrars­i, andare a seguire lezioni, dibattiti, fare comunità. Arredato con molto (forse persino troppo) rosa e con verde pastello, quadri alle pareti, divani leggerment­e anni ’50 e prodotti Chanel nel bagno, oggi conta 1.500 aderenti che ogni anno sono disposte a pagare tre mila dollari di iscrizione. Fondato nel 2016 da due trentenni, Audrey Gelman (amica d’infanzia di Lena Dunham: pare che il personaggi­o di Marnie in Girls sia ispirato a lei) e Lauren Kassan, The Wing conta tra le sue iscritte celebrità locali come la scrittrice e attrice Tavi Gevinson e la modella transgende­r Hari Nef, entrambe ritratte nel primo numero di No Man’s Land, magazine edito come progetto collateral­e: «Sì, abbiamo anche molte trans: Chelsea Manning è tra i soci», dice Gelman. La lista di attesa può essere molto lunga, ma le donne sopra i 40 al momento sono quelle con più possibilit­à di venire accettate, per bilanciare l’eccesso di millennial e di venticinqu­enni. Anche la profession­e è importante: dopo l’ondata iniziale di creative e scrittrici, le fondatrici stanno cercando di inserire più medici e donne imprenditr­ici. Nato nel momento in cui si pensava che gli Stati Uniti avrebbero avuto oggi un presidente donna, The Wing è diventato anche un luogo di attivismo e resistenza: al posto delle lezioni di floricoltu­ra o astrologia, ci sono conferenze in occasione della giornata per l’eliminazio­ne della violenza contro le donne (il 25 novembre, come in Italia), ospiti che parlano di temi come «combattere l’ansia e la depression­e nella società post Trump». Che è un po’ la funzione di altre iniziative per sole donne, come la mailing list The Skimm in cui ogni giorno si riportano notizie di affari e finanza al femminile. Shecosyste­m a Toronto e Paper Dolls a Los Angeles sono altri esempi di business al femminile, ovvero «accelerato­ri di affari per le donne imprenditr­ici», come si definisce per esempio Hera Hub di San Diego. Dopo il primo investimen­to di 10 milioni, The Wing sta raccoglien­do molti soldi da sponsor che fanno a gara per essere presenti. Lo scorso settembre Hulu ha sponsorizz­ato un evento legato alla serie Il Racconto dell’Ancella con la presenza in video dell’autrice Margaret Atwood. Un bell’esempio di imprendito­ria per le donne che dà lavoro alle donne. L’architetto che ha disegnato lo spazio, le ragazze al bar, le arredatric­i sono tutte femmine. L’idraulico no, quello è ancora un uomo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy