ALTO LIVELLO DI FIDUCIA»
«QUI TUTTI CONVIVONO CON REGOLE CHE SI SONO DATI DA SOLI E HANNO CREATO UNA SOCIETÀ AD
«Nessun problema di accoglienza in realtà», racconta, «Santa Cruz del Islote è a tutti gli effetti un luogo magico, e quando sei lì ti senti in una realtà totalmente diversa, soprattutto considerato che siamo in Colombia: non c’è violenza di alcun tipo, non c’è paura di essere derubati, qui non c’è mai stato un conflitto armato, a Santa Cruz nessuno è mai stato ucciso. Ma è una popolazione di sopravvissuti, nella costante lotta per mantenere il poco territorio dove ogni angolo è pieno di gente, e in ogni strada, sempre, succede necessariamente qualcosa. Ovunque gruppi di bambini che corrono, teen ager che ascoltano musica trap a tutto volume con i loro dreadlocks e i tatuaggi, adulti che si riparano dal sole incessante dei Caraibi per parlare di boxe mentre preparano il cibo. Sì è vero, sembra tutto preso da un libro di Márquez, con l’aggiunta di aspetti complicati come la mancanza di acqua potabile, un centro sanitario e una scuola decente che vada oltre le elementari. «Il mio problema, per raccontare questa realtà di una comunità molto povera che vive in armonia senza bisogno di leggi o polizia, è stato trovare il contatto. Ho cercato di procurarmi tutte le informazioni possibili (la documentazione era quasi inesistente) facendo indagini, e dopo diversi tentativi falliti di comunicare con qualcuno dall’isola sono riuscito a parlare con un abitante attraverso un gruppo Facebook. Così ho organizzato la prima gita». Il nome del progetto di Cordero è Living on the World’s Most Crowded Island, Vivere sull’isola più affollata del mondo. Ma come mai tanta gente si è andata a radunare sullo stesso scoglio in mezzo al mare come uno stormo di pellicani? E com’è possibile che la pressione umana anziché creare il pericoloso effetto «carcere di massima sicurezza» tipico degli istinti compressi ha fatto nascere invece un nuovo esempio vivente inedito e così interessante di isola felice? Di sicuro, anche grazie al riscontro internazionale di Cordero, accorreranno qui antropologi e studiosi, ma per il momento la storia è semplice, ancora una volta un po’ da romanzo: 150 anni fa un gruppo di pescatori discendenti degli afro-colombiani scoprì navigando Santa Cruz. Il posto era bellissimo, l’acqua cristallina, decisero di fermarsi e cominciarono a costruire case con conchiglie spiaggiate e materiali portati