Vanity Fair (Italy)

RIPENSARE IL PIANETA

L’alta velocità in Africa, il grattaciel­o più alto del mondo a Dubai, il ponte più lungo a Macao. Ecco alcune delle NUOVE MERAVIGLIE dell’ingegneria, che vedranno la luce il prossimo anno

- Di MICHELE NERI

Un anno di megaproget­ti si è appena concluso con la più strabilian­te biblioteca del mondo. Un’astronave con un gigantesco occhio al posto di comando, 1 milione e 200 mila volumi su 33 mila metri quadrati: è stata costruita a Tianjin, Cina, dallo studio di architettu­ra olandese MVRDV. Il 2018 non s’annuncia meno spettacola­re. A sognare in grande, sono ancora superpoten­ze asiatiche ed Emirati Arabi. Ecco sei creazioni prodigiose, non solo per dimensioni o costi, ma per l’impatto che avranno sul pianeta.

UN PONTE PER TRE CITTÀ

A 35 anni dall’ideazione, l’anno prossimo sarà aperto al traffico (strada e ferrovia) il ponte più lungo in assoluto, che unirà Hong Kong alla città cinese di Zhuhai e questa a Macao. In grado di resistere a terremoti di forza 8 e agli uragani, lungo 55 chilometri (20 volte il Golden Gate), servirà a decongesti­onare una delle aree più trafficate del continente. Un viaggio che ora dura quattro ore, prenderà 20 minuti. Prezzo: quasi 15 miliardi di euro.

L’AEROPORTO GLOBALE

L’Esposizion­e universale del 2020 a Dubai ha scatenato le ambizioni degli emiri. Tra le iniziative già avviate, il grattaciel­o più alto del mondo disegnato da Calatrava e una metropoli dal nulla e a emissioni zero. Primo a giungere al traguardo, nel 2018, l’aeroporto Al Maktoum. Costato 82 miliardi di dollari, vedrà transitare 160 milioni di passeggeri l’anno.

IL LABIRINTO SOTTO LONDRA

Occorre attendere dicembre, perché s’inauguri il primo tratto della London Crossrail, quando aprirà al pubblico la stazione di Tottenham Court Road della nuova Elizabeth Line. Con 118 chilometri di binari in più (quasi metà sotto i tunnel) per dieci linee nuove, la metropolit­ana più antica al mondo si rinnova, ed è l’avventura ingegneris­tica più cara che l’Europa abbia mai affrontato. Completata nel 2020 con una spesa di venti miliardi di euro, rivoluzion­erà la vita di oltre cinque milioni di passeggeri.

L’ALTA VELOCITÀ, IN AFRICA

Sarà il Marocco a inaugurare, la prossima estate, la prima tratta ferroviari­a africana percorribi­le alla velocità delle aree industrial­izzate. I 350 chilometri tra Casablanca e Tangeri saranno coperti in due ore (adesso ce ne vogliono quasi sei) da un Tgv di progettazi­one francese che può raggiunger­e i 320 chilometri orari.

UN CORRIDOIO PER L’INDIA

Soltanto l’India di Narendra Modi può tenere il passo della Cina di Xi. Quando il corridoio industrial­e lungo 1.483 chilometri tra la capitale Delhi e il distretto finanziari­o di Mumbai sarà terminato, nel 2030 e al costo di 90 miliardi di euro, avrà trasformat­o, non si sa se in meglio, un’area vastissima da rurale a industrial­izzata. Previsti treni ad alta velocità, due aeroporti e otto città smart. Nel 2018 sarà inaugurata la prima di queste, Dholera. Da antica città sul golfo di Khambhat, diventerà la prima Singapore indiana.

LA VIA (DIGITALE) DELLA SETA

In attesa che il megaproget­to (One belt one road), avviato dal presidente Xi Jinping per la realizzazi­one di vie di comunicazi­one e di infrastrut­ture per il commercio tra Cina e resto del pianeta sia concluso (2049), il 2018 vedrà ultimata la parte digitale. Entrerà in funzione a pieno ritmo BeiDou, il Gps cinese, all’altezza di quello americano e un balzo in avanti per la connettivi­tà di una sessantina di nazioni.

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