Vanity Fair (Italy)

DISSI NO: NON È SERVITO»

-

gravidanza avanzata le impediscon­o di mantenere un passo leggero e deciso. «Quando ero piccola andavo bene a scuola. Volevo diventare medico», racconta con nostalgia. Le speranze di Abaynesh sono state troncate il giorno in cui, per caso, è venuta a sapere che l’avrebbero fatta sposare. «Ho scoperto dai vicini che i parenti stavano organizzan­do il mio matrimonio», racconta. Quando ha chiesto spiegazion­i, le hanno detto che aveva già studiato abbastanza, che le avevano trovato un marito e che avrebbe lasciato la scuola. «Io ho provato a oppormi, ma se sei una donna protestare non serve: dovevo obbedire». La scelta di una determinat­a bambina come sposa risponde al desiderio di stabilire o mantenere alleanze tra le famiglie, che possono risultare convenient­i a livello economico. Per i suoceri di Abaynesh, la dote non è stata un fattore decisivo perché le due famiglie hanno deciso per un accordo matrimonia­le alla pari. Tuttavia, la motivazion­e economica è fondamenta­le nei clan più poveri. E, solitament­e, quanto più giovane è la sposa, maggiore è il numero di capi di bestiame richiesti per prenderla. Abaynesh torna dal fiume, pulisce casa sua e quella dei suoceri, poi le stalle, e infine comincia a preparare il pranzo per tutta la famiglia. Piegata in una contorsion­e impossibil­e, cuoce le pannocchie che ha appena raccolto su una brace che ha già riempito tutta la capanna di un fumo spesso. Poi, sfama anche gli animali con pane secco. Il matrimonio infantile e la mutilazion­e genitale femminile sono all’ordine del giorno in più di 20 Paesi, la maggior parte dei quali in Africa. In alcune comunità sono legali e le mutilazion­i sono proprio un requisito richiesto per le nozze. Abaynesh non è stata mutilata per garantirne la verginità, né per privarla del piacere fisico, ma per «facilitare» all’uomo la penetrazio­ne. Per la credenza popolare, se non si pratica, la donna rimarrà bloccata, chiusa. Tadesse, suo marito, 22 anni, riconosce che le famiglie preferisco­no come spose le bambine che sono state mutilate. «A dire il vero per i ragazzi non fa differenza, dico che è meglio così perché ha un valore culturale», dice, ridendo nervosamen­te. A metà pomeriggio, quando il sole comincia a calare, il marito e il cognato di Abaynesh tornano dai campi. C’è anche il suocero con loro. Lui assicura che le donne più giovani si adattano meglio alla famiglia acquisita, sono meno ribelli e sono spose migliori, più fedeli. Ha una figlia di 14 anni a cui vorrebbe trovare un marito l’anno prossimo. Lei borbotta quando lo sente parlare, perché non vuole lasciare la scuola. Alle sei del pomeriggio, il buio comincia a inondare la capanna di Abaynesh.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy