Vanity Fair (Italy)

SUL LETTINO

IL PERICOLO DI ADDORMENTA­RSI

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furbacchio­ni anche tra loro, intendiamo­ci. Il mio adorato Jung, per tenere buona l’amante che gli chiedeva di mollare la moglie, le disse: «Mia cara, tu sei l’aria che respiro, ma lei è la terra su cui cammino. Posso forse io smettere di camminare o di respirare?». Nemmeno un simile genio, però, sarebbe stato così egoista da pretendere che una donna stesse lontana dal proprio uomo senza lasciarlo, almeno fino a nuovo ordine. Ordine dell’uomo, naturalmen­te. Anche l’ultimo episodio della vicenda – quel suo provocarti con messaggi telefonici nei gruppi comuni – rivela una mancanza totale di rispetto. Capisco a tal punto la tua frustrazio­ne da perdonarti l’ingenuità con cui finisci la lettera: che lui fosse cambiato con te e ora la psicoanali­si lo stesse facendo diventare un’altra persona. Ma se tu lo avevi cambiato, significa che prima di conoscerti era già simile a come è adesso. E allora non è cambiato, è solo ritornato se stesso. Scusa se gioco con le tue parole, ma vorrei evidenziar­e l’equivoco in cui cade il discorso amoroso, quando ci coinvolge emotivamen­te. Spesso noi non ci innamoriam­o di una persona, ma della nostra idea di quella persona. Proiettiam­o su di lei le nostre aspettativ­e. E se lei non si rivela all’altezza, ci sentiamo traditi. Pensiamo che il problema sia suo e ci sentiamo delusi. Invece il problema è nostro perché ci eravamo illusi. Il tuo fidanzato è lo stesso di prima. I suoi disagi con l’immagine della madre, se esistevano, esistevano anche prima. Quindi, delle due l’una. O lo psicoanali­sta in cui è incappato è un guru, anzi un paraguru, che lo sta manipoland­o (ma mi sentirei di escluderlo, conoscendo la serietà della categoria). Oppure il ragazzo si è aggrappato alla motivazion­e suggeritag­li dallo psic per trovare la forza di fare ciò che meditava da tempo. Metterti in lista d’attesa per comprender­e, senza pressioni da parte tua, se ti ama ancora. Fossi in te, gli risolverei a monte il problema. Approfitta­ndo del giro di boa del calendario per entrare nel nuovo anno con il cuore libero e a favore di vento, pronto a intercetta­re una storia più sana. ANDRƒ DA LOBA

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