OCCHI DI RAGAZZA
Occhiaie, borse e rughette possono «appannare» gli specchi dell’anima. I nuovi filler, però, ristabiliscono la compattezza di un tempo, mentre la luce torna grazie a un trucco trompe-l’oeil
SSe si dovesse stilare una classifica delle celebrity con gli occhi più belli, sarebbero molte a contendersi le prime posizioni. Angelina Jolie per il colore, Megan Fox per il taglio, Kristen Stewart per l’espressività, Penélope Cruz per l’intensità, Aishwarya Rai per il contrasto dei colori, Emma Stone per la grandezza. I parametri e i gusti attorno allo sguardo sono così tanti che sarebbe davvero difficile venirne a capo. Una cosa però mette d’accordo tutti: un contorno occhi senza borse, occhiaie e zampe di gallina, fa la differenza a ogni età. La cura del contorno occhi, l’area più delicata del volto, parte sempre da una corretta idratazione. Lo stesso vale per il riposo notturno che deve essere regolare: fare le ore piccole o, al contrario, dormire troppo può portare alla vasodilatazione dei capillari, al ristagno linfatico e quindi alla comparsa di occhiaie e borse. Le soluzioni, però, non mancano e arrivano sotto forma di piccoli interventi di chirurgia estetica senza bisturi, trattamenti di medicina estetica e rigenerativa, e cosmetici, attraverso prodigiosi tocchi di make-up correttivo.
Tra filler e nanoliposcultura
Se per eliminare le palpebre «cascanti» dovute a un eccesso di grasso l’unica strada resta quella chirurgica con la blefaroplastica, per borse e occhiaie, invece, può bastare un piccolo intervento di medicina estetica: «Per sgonfiare le aree soggette a ritenzione si ricorre a filler specifici arricchiti di acido ialuronico e vitamine che stimolano la produzione di collagene e che non richiamano acqua nei tessuti, cosa che gonfierebbe ulteriormente la parte trattata. Inoltre i filler hanno il vantaggio di raccordare l’area perioculare a quella delle guance senza creare zone d’ombra e solchi. L’effetto finale è molto naturale», spiega Carlo Graziani, medico specializzato in oculoplastica (oculoplastica.it). Anche per la zona perioculare, prevenire è meglio che intervenire poi, e per stimolare la produzione cellulare e migliorare la produzione di collagene si può ricorrere, già a partire dai trent’anni, al nanolipofilling. «È un piccolo intervento chirurgico che consiste nel
prelevare una piccola quantità di grasso dall’addome o dall’interno del ginocchio con una microliposuzione superficiale. Da questo grasso vengono estratte delle cellule staminali che vengono poi iniettate con aghi sottilissimi nella zona perioculare. I risultati sono apprezzabili dopo almeno un mese», dice Graziani. In alternativa, è possibile ricorrere al trattamento di medicina rigenerativa Prp, che sta per plasma ricco di piastrine: «In questo caso, anziché il grasso», spiega Graziani, «si preleva qualche millilitro di sangue e lo si centrifuga per estrarre il plasma arricchito di piastrine. L’emulsione ottenuta viene poi iniettata sottocute attraverso delle microiniezioni. Le piastrine hanno il potere di stimolare la rigenerazione tessutale apportando ossigeno. Non solo, il concentrato piastrinico migliora l’elasticità, la compattezza e la luminosità della pelle. Anche in questo caso, stiamo parlando però dell’azione di cellule che vanno a stimolare il lavoro di altre cellule: l’effetto quindi è visibile dopo alcune sedute e non prima di un mese dal trattamento».
Il trucco c’è, ma non si vede
In extremis si ricorre al make-up che, sebbene non risolva le cause dei problemi, resta un alleato, rapido ed efficace. «Per coprire borse e occhiaie è fondamentale usare le texture e i colori giusti», dice Stefania Tranchino, make-up artist titolare dell’agenzia Glitter Make Up di Milano e truccatrice di diverse protagoniste del nostro cinema. «Per contrastare le occhiaie dall’alone bluastro è meglio usare un correttore dai toni aranciati. Uno chiaro le metterebbe in risalto. Bisogna fare attenzione anche alla formula: il concealer deve nutrire l’area perioculare senza depositarsi nelle rughette. Fondamentale è stendere prima il fondotinta, poi il correttore e infine un prodotto illuminante per dare luce allo sguardo». Tranchino invita a giocare con i chiaroscuri: «Ombretto mat sulla palpebra fissa, iridescente al centro della palpebra mobile». E ci dà un consiglio: «Mai dimenticarsi delle sopracciglia: devono essere perfette. Se ben disegnate, danno l’illusione di sollevare lo sguardo».