il terzo tempo di tony blair
Amaggio compirà 65 anni, ma la pensione non riemtra certo nei piani di Tony Blair. L’ex Primo Ministro britannico ha appena inaugurato infatti la sede del suo Institute for Global Change a Fitzrovia, Londra. L’organizzazione non profit d’ispirazione politica centrista, che offre servizi di consulenza in materia di governance a leader di Africa e Medio Oriente, è stata da lui creata nel 2016. L’ex premier ha confessato al tabloid inglese The Evening Standard di stare vivendo la sua «terza vita». Eccone i punti salienti.
1.
Tony Blair si dice «maturato». In politica, ha spiegato, c’è un processo di auto-apprendimento in tre tappe (vedi al centro), e lui sarebbe alla fase tre, più consapevole. L’ex leader laburista, convinto anti-brexiter, non crede invece che il Primo ministro Theresa May sia a quel punto di maturazione. «Provo quasi compassione per lei. Pensa davvero che la sua missione primaria sia implementare Brexit». Secondo Blair, dovrebbe invece istruire i sudditi sui reali scenari prospettati dall’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
2.
Nel tempo libero, Blair fa esercizio fisico tutti i giorni, puntualizzando che è «molto importante al giorno d’oggi». È pieno d’interessi. Legge moltissimo, in particolare libri storici, ma anche romanzi gialli alla Jo Nesbo. Ed è nonno di due nipotini: una bambina di poco più di 1 anno e un maschietto nato un paio di settimane fa. «Essere nonno è uno degli ultimi segni che è arrivata la vecchiaia, giusto? Però mi piace molto. È un grande cambiamento che porta a riflettere di più sulla vita».
3.
Blair nega di desiderare un ritorno a Downing Street, come sostengono in molti, e si dice non «attivamente impegnato» in questo senso. Ma sostiene che ci sia ancora «appetito» per la sua visione politica. Lo dimostra, dice, anche la vittoria di Macron in Francia. Se i Labour di Corbyn divenissero ostaggio dell’estrema sinistra e i Tories dei nazionalisti, secondo Blair si creerebbe il terreno per una nuova formazione politica centrista.
In politica, nella prima fase pensi di non sapere nulla; nella seconda di sapere tutto; la terza è quando sai cosa sai e cosa non sai. Il rischio è di bloccarsi alla seconda