Einstein arriva in cucina
Microgreens, fotosintesi, ma anche il grande ritorno di pane e marmellata nei nuovi locali arredati come a casa. Mangiare sano e sentirsi bene è il food trend dominante: preparare da sé probiotici gustosi, aggiungere alla cena una foglia appena colta in cucina, fare dolci buonissimi che sanno di nocciole senza aggiungere nocciole. E ogni tanto concedersi un piacere extra, come un cocktail nel posto giusto, ma senza andare al bar.
1. IL «GORGOGLIATORE»
Dopo l’estrattore e l’essiccatore il nuovo oggetto del mangiar sano è il fermentatore. È economico e sostenibile: basta un grande vaso di vetro dove le verdure fresche, spesso con l’aiuto del sale, fermentando cambiano gusto e si arricchiscono di «batteri buoni» che le rendono più digeribili. Per eliminare i gas che si formano si può usare un vaso con gorgogliatore (sopra) che lascia passare il gas, oppure chiudere l’imboccatura con un guanto di lattice fermato con un elastico: quando si gonfia e «appare» la mano è il momento di sfiatare.
2. L’ORTO PSICHEDELICO
Le aromatiche, ma anche l’insalatina e i microgreens (microortaggi poco più grandi dei germogli, un superconcentrato di nutrienti e vitamine), si coltivano in cucina, illuminate da una lampadina a led dal giusto mix di frequenze di rosso e blu che permette la fotosintesi e al nostro occhio le «tinge» di fucsia. Avvertenza tecnica: le lampadine di buona qualità hanno lunghezze d’onda di 450 nm Deep Blue, 660 nm Hyper Red, dunque controllare la confezione.
3. PANE E MARMELLATA
La buona notizia è che stanno aumentando: sono i panificicaffetteria dove si può fare colazione con pane (burro) e marmellata, e le nuove trattorie minimali o in stile bistrot. Locali eterogenei, con lo stesso mood: attenzioni e gentilezza in sala, cibo semplice e genuino, una piacevole atmosfera che si avverte subito e fa sentire a casa fuori casa. Ci si affeziona velocemente, e l’inflazionato brunch ci sta salutando: è tornato il pranzo della domenica.
4. FARINACCIO PER TUTTI
Se fino a ieri il farinaccio di riso (la micropellicola che riveste il chicco e viene abrasa insieme alla gemma durante la pilatura) era un sottoprodotto destinato agli animali, adesso che gli chef ne stanno scoprendo le potenzialità c’è da scommettere che diventerà famoso. Senza glutine, naturalmente dolce e con un gusto che ricorda la nocciola, è ottimo per fare biscotti, creme, dolci e alcuni piatti salati. È un prodotto delicato per la presenza della gemma (la parte grassa del chicco), ma si mantiene fragrante nelle confezioni in atmosfera modificata.
5. UN COCKTAIL IN TASCA
I nuovi cocktail sono i grandi classici. Ma tascabili, perfettamente miscelati, in buste grandi come un cd. Da strappare e versare nei bicchieri, con molto ghiaccio (nio-cocktails.com).