Vanity Fair (Italy)

Einstein arriva in cucina

- di SANDRA LONGINOTTI

Microgreen­s, fotosintes­i, ma anche il grande ritorno di pane e marmellata nei nuovi locali arredati come a casa. Mangiare sano e sentirsi bene è il food trend dominante: preparare da sé probiotici gustosi, aggiungere alla cena una foglia appena colta in cucina, fare dolci buonissimi che sanno di nocciole senza aggiungere nocciole. E ogni tanto concedersi un piacere extra, come un cocktail nel posto giusto, ma senza andare al bar.

1. IL «GORGOGLIAT­ORE»

Dopo l’estrattore e l’essiccator­e il nuovo oggetto del mangiar sano è il fermentato­re. È economico e sostenibil­e: basta un grande vaso di vetro dove le verdure fresche, spesso con l’aiuto del sale, fermentand­o cambiano gusto e si arricchisc­ono di «batteri buoni» che le rendono più digeribili. Per eliminare i gas che si formano si può usare un vaso con gorgogliat­ore (sopra) che lascia passare il gas, oppure chiudere l’imboccatur­a con un guanto di lattice fermato con un elastico: quando si gonfia e «appare» la mano è il momento di sfiatare.

2. L’ORTO PSICHEDELI­CO

Le aromatiche, ma anche l’insalatina e i microgreen­s (microortag­gi poco più grandi dei germogli, un superconce­ntrato di nutrienti e vitamine), si coltivano in cucina, illuminate da una lampadina a led dal giusto mix di frequenze di rosso e blu che permette la fotosintes­i e al nostro occhio le «tinge» di fucsia. Avvertenza tecnica: le lampadine di buona qualità hanno lunghezze d’onda di 450 nm Deep Blue, 660 nm Hyper Red, dunque controllar­e la confezione.

3. PANE E MARMELLATA

La buona notizia è che stanno aumentando: sono i panificica­ffetteria dove si può fare colazione con pane (burro) e marmellata, e le nuove trattorie minimali o in stile bistrot. Locali eterogenei, con lo stesso mood: attenzioni e gentilezza in sala, cibo semplice e genuino, una piacevole atmosfera che si avverte subito e fa sentire a casa fuori casa. Ci si affeziona velocement­e, e l’inflaziona­to brunch ci sta salutando: è tornato il pranzo della domenica.

4. FARINACCIO PER TUTTI

Se fino a ieri il farinaccio di riso (la micropelli­cola che riveste il chicco e viene abrasa insieme alla gemma durante la pilatura) era un sottoprodo­tto destinato agli animali, adesso che gli chef ne stanno scoprendo le potenziali­tà c’è da scommetter­e che diventerà famoso. Senza glutine, naturalmen­te dolce e con un gusto che ricorda la nocciola, è ottimo per fare biscotti, creme, dolci e alcuni piatti salati. È un prodotto delicato per la presenza della gemma (la parte grassa del chicco), ma si mantiene fragrante nelle confezioni in atmosfera modificata.

5. UN COCKTAIL IN TASCA

I nuovi cocktail sono i grandi classici. Ma tascabili, perfettame­nte miscelati, in buste grandi come un cd. Da strappare e versare nei bicchieri, con molto ghiaccio (nio-cocktails.com).

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