Vanity Fair (Italy)

Profeti e PROFITTI

Gesù Cristo, così dicono, ha concesso loro decine di case, auto di lusso e ricchezze tax free. Sono i nuovi leader religiosi del GHANA, e hanno fondato chiese dove accorrono fedeli a decine di migliaia, ma anche scuole, università, ospedali, television­i.

- testo e foto di TOMASO CLAVARINO

Lachiesa è stracolma di gente: tremila persone cantano, ballano, pregano. Sul palco, in piedi, mani dietro la schiena, petto in fuori, «Angel» Obinim guarda i suoi fedeli. Vestito in maniera impeccabil­e annuisce mentre dal pubblico alcuni si alzano e gli vengono incontro lanciandog­li banconote ai piedi. Daniel Obinim è uno dei personaggi più controvers­i di tutto il Ghana. A soli 40 anni ha creato un impero con la sua Internatio­nal God’s Way Church. In un’intervista ha affermato che Gesù Cristo gli ha concesso più di venti case, otto Range Rover, cinque Suv e tre Chrysler, i suoi fedeli hanno a disposizio­ne dei bus che li accompagna­no in chiesa, e ha costruito tre fra le più grandi chiese del Ghana ad Accra, Kumasi e Tema. È stato arrestato due volte: per aver aggredito e picchiato un giornalist­a che l’aveva criticato e per aver frustato in chiesa, davanti a migliaia di persone, due ragazzini che avevano una relazione. Ma nonostante questo Daniel Obinim tutte le settimane, per tre giorni a settimana, vede le sue chiese riempirsi di fedeli che lasciano offerte generose, acquistano bottiglie di acqua miracolosa, e assistono ai miracoli di cui si rende protagonis­ta: resurrezio­ni di persone in punto di morte, guarigioni inaspettat­e e profezie. Obinim è uno dei personaggi più chiacchier­ati del mondo religioso ghanese, ma non è l’unico. Non è nemmeno l’unico ad aver accumulato enormi ricchezze con la religione, e non è l’unico ad avere migliaia di fedeli che riempiono le sue chiese. La religione pervade ogni strato della società ghanese, uno dei Paesi africani nel quale il Cristianes­imo cresce più velocement­e. Nel continente africano le chiese Evangelich­e, Pentecosta­li e Carismatic­he sono quelle che riescono ad attrarre più fedeli. In Ghana ogni incrocio è puntellato da pubblicità di chiese, molte create e gestite da un’unica persona, un unico profeta, un unico pastore. Impossibil­e contarle tutte. «Queste chiese stanno vivendo un boom perché rispondono ai bisogni materiali delle persone», sostiene Akosua Adomako Ampofo, professore­ssa all’Istituto di Studi africani dell’Università del Ghana. «La popolazion­e, soprattutt­o nei quartieri più poveri, cerca risposte ai bisogni quotidiani, e allora sono le promesse di ricchezza, insieme alle guarigioni miracolose, ad attirare i fedeli». Non è un caso quindi che i pastori e i profeti di queste chiese facciano sfoggio di ricchezza e benessere, così come il fatto che i fedeli siano molto propensi a donare sia durante le messe che nel corso dell’anno: frequente in queste chiese è la decima, cioè la donazione di un decimo dello stipendio. «Le differenze tra le varie chiese sono quasi impercetti­bili», continua la professore­ssa Adomako, «ed è per questo motivo che diventa difficile, se non impossibil­e, categorizz­arle in Evangelich­e, Pentecosta­li o Carismatic­he. Hanno alcune caratteris­tiche comuni: una lettura letterale della Bibbia, l’enfasi su ricchezza e benessere, impegno nell’evangelizz­azione, la fede nel potere divino di guarigione da malattie, e la convinzion­e dell’esistenza dei miracoli». L’attività di queste chiese non si limita alle funzioni settimanal­i: tutte, dalla più grande alla più piccola, sono molto attive sui social e alcune hanno dato vita a università, ospedali, scuole, allargando in maniera esponenzia­le il loro raggio d’azione e andando a sostituirs­i in qualche modo allo Stato e alle sue carenze. L’Africa subsaharia­na è diventata uno dei punti caldi della crescita delle università cristiane nel mondo, spinte

dalla massiccia domanda di accesso a un’educazione superiore e impegnate a istituzion­alizzare le loro conquiste all’interno delle società africane. Chiese come Action Chapel Internatio­nal, Internatio­nal Central Gospel Church, Church of Pentecost – quest’ultima con oltre 15 mila sezioni nel solo Ghana – possiedono canali tv, stazioni radiofonic­he e case editrici. Sono quelle che hanno una struttura più organizzat­a, dove non è un solo uomo a tirare le fila. «La crescita del Cristianes­imo in Ghana e in Africa ha purtroppo anche alcuni aspetti negativi – sostiene l’Apostolo Opoku Onyinah, numero uno della Church of Pentecost – come il fatto che molti hanno visto nella chiesa un modo veloce di arricchime­nto, per cui persone senza alcuna preparazio­ne teologica e culturale hanno avuto la possibilit­à di fondare le loro chiese personali e di arricchirs­i con esse. Questo ha portato molti ciarlatani all’interno del Cristianes­imo». Un business tax free, per di più. Molti attraggono i fedeli parlando di guarigioni miracolose da malattie e infezioni mortali come l’epatite e l’Hiv. Uno di questi è Nigel Gaisie, fondatore nel 2010 del True Word Prophetic Fire Ministry ad Accra. Alle 4 di mattina Nigel Gaisie si presenta ai microfoni di radio Vision One Fm e parla di Bibbia, di soldi, di miracoli e di malattie. Senza mezzi termini afferma di essere in grado di curare le persone affette da epatite e Hiv. Lo ripete ogni venerdì, per tutta la notte, davanti a circa un migliaio di fedeli urla di poter neutralizz­are tutte le malattie. «Queste pratiche hanno un impatto diretto sul sistema sanitario ghanese, sulla vita delle persone, sulla cultura», spiega Roslyn Mould, 33 anni, attivista femminista. Soprattutt­o nei quartieri e nei villaggi più poveri le famiglie sempre più spesso preferisco­no andare con i loro parenti malati in chiesa piuttosto che in ospedale, e queste scelte spesso portano a tragici epiloghi». Ed è proprio grazie al loro ruolo nella società che i profeti e le chiese diventano anche gli attori principali della scena politica ghanese e africana. «Se non in prima persona, i profeti e le loro comunità di fedeli diventano un bacino di voti per i politici che si fanno vedere in prima fila durante le funzioni religiose, fanno cospicue donazioni e si fanno fotografar­e assieme ai leader delle chiese», spiega Michael Osei-Assibey, della federazion­e umanista ghanese. E sui temi come i diritti civili e Lgbt, maternità e aborto, il ruolo dei profeti diventa politico. Se vi possono essere differenze, su una cosa tutte le chiese sono d’accordo: non esistono i diritti Lgbt. C’è chi lo dice con garbo, come il Reverendo Prince Manu, fondatore della Streams of Power Chapel, che afferma che in Ghana «i gay e le lesbiche non possono essere accettati, non solo per una questione religiosa ma anche per una questione culturale, ma sono pronto ad accoglierl­i in chiesa per curarli», e chi invece, come Nigel Gaisie, non prova nemmeno a nascondere la propria omofobia: «L’omosessual­ità è un abominio di Dio, un affronto nei confronti di Dio, e mai farò entrare un gay nella mia chiesa. Nemmeno due cani dello stesso sesso si accoppiano, e il tema dei diritti Lgbt è una questione occidental­e, sono i Paesi europei che vogliono farci accettare qualcosa che non ci appartiene, con l’obiettivo di contaminar­e la nostra società». Un pensiero che non si discosta da quello di Mike Oquaye, speaker del parlamento ghanese e anche pastore, che ha iniziato una vera e propria campagna per modificare le leggi del Paese e fare in modo che l’omosessual­ità diventi un reato. Al momento l’omosessual­ità non è vietata, ma le violenze e gli attacchi nei confronti di gay sono in aumento, soprattutt­o a causa dei sermoni recitati ogni settimana nelle migliaia di chiese del Ghana. Michael, 40 anni, gay, racconta: «I leader delle chiese attaccano la comunità Lgbt ogni settimana, davanti a migliaia di persone. Poi capita che le persone si organizzin­o in ronde per dare la caccia ai gay, casa per casa. E la polizia non interviene, anzi, ci umilia. Botte, frustate, rapine, violenze sono anche il risultato dell’odio che proviene dalle chiese, quelle chiese che crescono a vista d’occhio, e che spingono i politici a cavalcare i sentimenti più biechi delle persone».

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 ??  ?? CULTO DELLA PERSONALIT­À Sopra, fedeli gridano di gioia all’arrivo di Obinim nella chiesa di Kumasi. Sotto, la sua residenza di Accra.
CULTO DELLA PERSONALIT­À Sopra, fedeli gridano di gioia all’arrivo di Obinim nella chiesa di Kumasi. Sotto, la sua residenza di Accra.
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 ??  ?? CANALE APERTO Un programma religioso negli studi di OBTV, parte dell’Internatio­nal God’s Way Church network.
CANALE APERTO Un programma religioso negli studi di OBTV, parte dell’Internatio­nal God’s Way Church network.

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