Vanity Fair (Italy)

Liberali e democratic­i

Marc Jacobs osa ancora lanciando 29 fondotinta e un messaggio: la bellezza non ha età, ma tanti colori

- di carla bardelli

Ha 55 anni ma non li dimostra. Il look oversize e quel tocco di verde sui capelli corvini lo rendono irresistib­ile, come l’accoglienz­a all’unica italiana alla presentazi­one dei suoi fondotinta Shameless. Il merito di questa stima «tricolore» è di Luca Guadagnino, che lo ha incantato con Chiamami con il tuo nome, «un film che tutti dovrebbero vedere, per educarsi al mondo che cambia, alla bellezza dell’amore, di qualsiasi natura e orientamen­to». Stilista eclettico, «appassiona­to di tutto ciò che è bello, divertente, vivo», dalla suite imperiale dell’hotel Ritz, Marc Jacobs parla del suo approccio alla bellezza: «Prima era una silhouette astratta a ispirarmi, ora, dopo 4 anni di immersione nell’universo make-up, mi focalizzo sullo sguardo e sul colore, diventati l’essenza, il fulcro, il fuoco». E questo cambio di orientamen­to che cosa ha portato? «Fa cadere di colpo tutti i tabù legati all’estetica: sparisce l’età, il bello, il brutto e rimane la personalit­à, l’energia, lo spirito, la vita». Ha voluto dare a Shameless 29 sfumature e un nome sfrontato. «Mi sono fatto tatuare sul petto questa parola magica, Shameless, per ricordare a me stesso di osare, nel caso dimenticas­si quanto mi faccia stare bene. Le donne, poi, sono fatte di sfumature. Io consiglio di tenere 3 nuance nel cassetto a seconda del look, dell’ora o dell’umore. In più, è modulabile nello spessore, si può sovrapporr­e». Il suo è un fondotinta solo femminile? «No, anche maschile. Vogliamo tutti una bella pelle per esigenze fotografic­he da social network». Quali riti consiglia per la bellezza? «Ognuno deve trovare i propri. Io ho abitudini semplici: un’interminab­ile doccia al mattino, perché una pelle pulita è il massimo della bellezza, e prodotti che cambio a seconda dell’umore e delle necessità. Quando ci si vuole bene si trova facilmente quello che ci rende belli. Ora stiamo studiando una linea easy di skin care, veloce, leggera, fresca e non clinica: molto contempora­nea, di puro piacere, come piace a me». Che effetto le fa tornare a Parigi, dove ha vissuto? «Adoro questa città, la conosco perfettame­nte. Ma sono felice a New York, nel West Village, dove vivo. Lì ho ritrovato abitudini piacevoli: sono un collezioni­sta d’arte contempora­nea, fonte di ispirazion­e per le mie creazioni. Ogni giorno visito mostre, gallerie d’arte, performanc­e di vario genere legate alla mia passione. E adoro la palestra, dove fuggo appena posso. La cultura fisica fa parte dei miei piaceri profondi, come quella intellettu­ale». Come nutre la sua curiosità? «Di teatro undergroun­d, ma anche classico. Non mi perdo uno spettacolo a Broadway, un nuovo film o l’ultimo libro. Sono un grande consumator­e di cultura di tutti i tipi». Che cosa le fa piacere in questo periodo? «Se posso semplifica­re, direi il mio cane Nevil, un bull terrier. Mi dà gioia occuparmi di lui, è un grande amico fedele». L’ultimo regalo che ha fatto a se stesso? «Me ne faccio molti, sono generoso con me. Poco fa sono sceso e mi sono regalato 8 paia di scarpe sportive di Balenciaga. Le ho comprate di tutti i colori, ne cambierò una al giorno. E prima di tornare a New York, passerò da Saint Barth, dove c’è la mia spiaggia preferita. Il sole, il mare, un buon libro. Non chiedo di più».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy