SUPER PADRONI
Un professore della New York University, SCOTT GALLOWAY, spiega i rischi della nostra dipendenza dalle 4 mega-aziende più potenti del pianeta
Se lo scandalo Cambridge Analytica, con i profili Facebook tracciati e profilati (240 mila solo in Italia, 87 milioni nel mondo), vi ha fatto perdere fiducia in Facebook, e vi ha fatto sentire osservati, spiati e soprattutto svenduti a fini elettorali o commerciali, potreste non avere torto. Il libro The Four - I padroni, del professore di marketing Scott Galloway (Hoepli, pagg. 394, € 24,90), scritto molto prima dello scandalo delle ultime settimane, aveva ampiamente previsto e spiegato che cosa non va in Facebook, azienda ormai troppo grande e presente nelle nostre vite per essere considerata solo un social network. Se è vero che il social di Mark Zuckerberg (sotto) ha certamente migliorato la comunicazione tra persone ed è «il maggior successo della storia» – visto che in meno di dieci anni ha raccolto più di due miliardi e mezzo di utenti (tanti quanti sono i cristiani nel mondo) e vale oggi circa 500 miliardi di dollari – non si può negare che è avido di informazioni sul nostro conto, anche di quelle che diamo inconsapevolmente. Per esempio, sa capire, senza andare troppo per il sottile con le questioni di privacy, di che umore siamo, cosa votiamo, di chi siamo segretamente innamorati, e può ascoltare, dal microfono del cellulare, anche le nostre conversazioni. Ma Facebook è solo uno dei «quattro cavalieri» o mega-aziende che invitiamo a entrare nei contesti più intimi della nostra vita ogni giorno e che non hanno a cuore i nostri interessi...