L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI «THEY»
Negli Usa spopola il blog RaisingZoomer, per genitori che vogliono crescere BAMBINI NO GENDER: da Harry Potter agli abiti, ecco le regole
Crescere i figli senza assegnare loro un genere sessuale specifico, lasciando che siano liberi di scegliere quello a cui appartenere, fornendo loro così maggiori stimoli, esperienze formative, possibilità. È quello che sempre più genitori fanno, soprattutto in Svezia – dove ci sono scuole materne attrezzate e studi a supporto della teoria: i bambini no gender sono più creativi –, in Inghilterra e negli Stati Uniti, dove questo modo di essere genitori prende il nome di gender creative parenting. Secondo Eugene Beresin, direttore del corso di Psichiatria infantile al Massachusetts General Hospital, alcuni problemi ci sono: «Crescere un figlio né come maschio né come femmina significa crescere, in qualche modo, un diverso, con il rischio che non sappia chi è. Il senso di sé e l’identità personale sono componenti critiche di uno sviluppo normale. Con questi aspetti negati, il bambino potrebbe andare incontro a marginalizzazione e bullismo». Brent e Kyl Courtney-Myers sono invece due giovani genitori che hanno deciso non solo di crescere Zoomer, due anni, come un bambino theyby ovvero una creatura cui non è attribuito né il pronome femminile né quello maschile, ma vogliono aiutare anche altri genitori a farlo. Il loro sito raisingzoomer.com è diventato una specie di bibbia per tutte le coppie che vogliono sottrarre i figli agli stereotipi di genere fin dalla nascita. Dai giocattoli a cosa dire a parenti e insegnanti, Brent e Kyl suggeriscono una serie di regole da seguire. Eccone alcune.