Rigenerato è bello (e conviene)
La sostenibilità della moda è un tema ormai imprescindibile: quello che oggi i brand investono in ricerca, domani si vedrà nei fatturati
All’inizio sembrava uno stratagemma di comunicazione, un nuovo modo per definire agli occhi del mondo l’identità di questo o quel brand. Poi c’è stata una presa di coscienza collettiva: l’industria fashion si è resa conto che impattare sull’ambiente con il proprio prodotto era pericoloso per le vendite, oltre che dannoso per il pianeta. Volentieri i consumatori premiano chi sostiene le istanze green, ma il settore si trova davanti a un passo successivo: investire sulla ricerca per assicurare un business profittevole in un domani non molto lontano. Un’ulteriore svolta che si sta diffondendo anche grazie all’influsso di alcuni big player, come H&M. «Sette anni fa abbiamo presentato la prima collezione H&M Conscious Exclusive per dimostrare che quello che è buono per la Terra può essere anche bello. Ora vogliamo guidare il cambiamento che porterà le aziende a ripensare in modo radicale le proprie strategie», spiega Cecilia Strömblad Brännsten, dal 2011 Acting Environmental Sustainability Manager, arrivata a Milano per presentare la nuova linea eco-friendly in vendita online e in store H&M selezionati dal 19 aprile. Ispirati alla casa e all’estetica dei due artisti Karin e Carl Larsson, vissuti in Svezia a cavallo tra ’800 e ’900, i capi e gli accessori sono eleganti e sofisticati, e contengono importanti elementi di innovazione tecnologica. «Ci siamo posti l’obiettivo di utilizzare solo materiali riciclati o sostenibili entro il 2030», aggiunge Brännsten. «Per la prima volta abbiamo bijoux d’argento ricavato da vecchie monete, gioielli rotti o candelabri. Ma soprattutto impieghiamo l’Econyl, una fibra derivante da materie prime rigenerate al 100% come le vecchie reti da pesca. Nel medio termine le stoffe ricavate da derivati del petrolio potrebbero non essere più disponibili a buon prezzo, quindi concentrarsi adesso sulla rigenerazione e il riciclo significa ritrovarsi pronti ad affrontare i nuovi scenari del mercato nel giro di cinque-dieci anni. La sostenibilità è un impegno doveroso che presuppone un esborso, ma tra non molto diventerà anche economicamente vantaggioso».