Vanity Fair (Italy)

TAMMIE JO EROINA DEL VOLO

- di DARIA BIGNARDI

Da bambina, nella fattoria di suo padre vicino a Tularosa, un paese di duemila abitanti del profondo New Mexico, Tammie Jo guardava il cielo. Aerei da quelle parti ne passavano pochi, ma di giorno Tammie Jo osservava gli uccelli e le nuvole, di notte le stelle e la Luna: sentiva che lassù c’era qualcosa di suo, che la aspettava. Una domenica mattina andò coi genitori a vedere un’esibizione di aerei e capì cosa voleva fare da grande: su quale fosse la sua vocazione e il suo destino – il daimon per dirla con James Hillman – da quel giorno non ci furono più dubbi. Andò a studiare in Kansas e si laureò in biologia ma aveva sempre gli aerei in testa. L’aviazione americana a quei tempi non ammetteva piloti donna in combattime­nto, allora Tammie Jo prese una seconda laurea in Marina e diventò la prima donna pilota di F-18. Tammie Jo Shults è la pilota che la scorsa settimana a Philadelph­ia ha salvato la vita a centoquara­ntotto persone con un atterraggi­o straordina­rio. Ha cinquantas­ei anni, due figli piccoli, vive fuori San Antonio, in Texas. «Era modesta e gentile anche da ragazzina», dicono i suoi compagni di scuola di Tularosa, eccitati per essere improvvisa­mente diventati famosi, visto che a Tularosa non succedeva mai nulla e improvvisa­mente sono i compagni dell’eroica comandante Shults nata Bonnell. Basta sentire la conversazi­one con la torre di controllo di Philadelph­ia mentre guida il suo aereo con un motore in fiamme – e un finestrino fracassato dal quale è appena stata risucchiat­a una passeggera – per capire che Tammie Jo non solo è rimasta modesta e gentile come da ragazzina, ma è diventata una persona parecchio straordina­ria. Ascoltatel­a, mentre con voce salda e materna informa la torre di controllo che sul suo aereo, partito da mezz’ora da New York e diretto a Dallas, è scoppiato un motore e si è formato un buco. Quando le rispondono increduli: «Uh, sta dicendo veramente che c’è un buco e qualcuno c’è finito dentro?», la sento sospirare appena, mentre chiede un aiuto medico ad aspettarli a terra, saluta educatamen­te e si prepara per la manovra. È stata la sua esperienza e competenza a farle compiere quell’impresa, ma soprattutt­o la passione, il carattere e la determinaz­ione a diventare quello che doveva diventare: pilota nell’esercito anche quando era fuori questione che una come lei, donna e figlia di un agricoltor­e del Sud, potesse farlo. Dopo più di quindici anni nell’esercito, dove ha incontrato suo marito Doug, si era congedata ed era passata a pilotare aerei di linea, per venticinqu­e anni, fino al giorno che il suo destino, il suo daimon, la sua vocazione, l’hanno portata a far la cosa per cui probabilme­nte era nata: salvare la vita a centoquara­ntotto persone più se stessa.

 ??  ?? NERVI D’ACCIAIO Tammie Jo Shults, 56 anni, ex pilota della Marina americana (è stata la prima donna a guidare un F-18), il 17 aprile ha salvato la vita alle 148 persone del Boeing 737 diretto a Dallas dopo lo scoppio di un motore in volo.
NERVI D’ACCIAIO Tammie Jo Shults, 56 anni, ex pilota della Marina americana (è stata la prima donna a guidare un F-18), il 17 aprile ha salvato la vita alle 148 persone del Boeing 737 diretto a Dallas dopo lo scoppio di un motore in volo.

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