Vanity Fair (Italy)

Che spettacolo il futuro

Un’anteprima della mobilità e della città di domani, tra tecnologia e design: va in scena in un antico centro di cultura e spirituali­tà milanese

- di FRANCESCA CIBRARIO

Non parlate all’auto senza conducente». Un giorno, neanche troppo lontano, potrebbe essere questo l’avviso che troveremo su taxi o veicoli a noleggio. Perché la guida autonoma, così come la mobilità a emissioni zero, non è più questione di «se», ma di «quando». Ne discute a Milano Carlo Ratti, che dirige il MIT Senseable City Lab di Boston, assieme a Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia. Curioso che il confronto su scenari futuribili avvenga in un palazzo con 600 anni di storia: è l’ex seminario arcivescov­ile di corso Venezia 11 a Milano, voluto nel 1565 da San Carlo Borromeo, a ospitare Audi City Lab, l’incubatore di idee del marchio tedesco. Qui Audi mostra concettual­mente, con un’installazi­one luminosa, la sua visione del futuro. Ma lo fa anche concretame­nte, portando nel polo del lusso milanese le sue più eleganti e tecnologic­he vetture di oggi – l’ammiraglia A8, la gran turismo A7 Sportback e la nuova Audi A6 berlina – e quelle del futuro, rappresent­ate dal visionario concept AIcon. Ma qual è lo stato dell’arte? «La tecnologia dell’auto che si guida da sola è pronta», spiega Longo: «Audi A8, che è già in strada, è un’auto a guida autonoma di livello 3, cioè equipaggia­ta con sistemi predittivi che le consentono, per esempio, di evitare ostacoli improvvisi, mentre la AIcon è un livello 5, il massimo», così avanzata che non avrà bisogno né di volante né di pedaliera. «Mancano ancora alcuni presuppost­i per rendere questi servizi fruibili al 100%». Cioè, una rete capillare di infrastrut­ture e normative evolute. «In alcune città siamo avanti con i test: a Las Vegas, per esempio, le auto dialogano con i semafori e intuiscono il traffico; ad Amburgo si può mandare la propria auto a parcheggia­re da sola tramite app». E qualcosa si muove anche da noi: la recente pubblicazi­one sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministro delle infrastrut­ture e dei trasporti, ha dato il via libera alla sperimenta­zione su strada dei veicoli a guida automatica e delle smart road. Inutile, però, progettare la macchina del futuro senza ridisegnar­e gli spazi urbani, spiega Ratti: «Nel Novecento le città furono costruite intorno alla mobilità di allora. Oggi, possiamo trasformar­la». L’architetto immagina una vettura che, dopo averci accompagna­ti al lavoro, potrà portare a scuola i nostri figli, il nostro compagno in palestra o mettersi al servizio di conoscenti o di sconosciut­i. «Studi del MIT evidenzian­o come, razionaliz­zando in questo modo gli spostament­i, nelle metropoli ci sarebbero il 20% dei veicoli di oggi», che nel frattempo saranno diventati tutti a emissioni zero. Meno auto, ma più buone. «Affinché questo accada molto dipende dalle decisioni che le case automobili­stiche, i fornitori di servizi, i singoli stati e i cittadini prenderann­o nei prossimi anni», conclude il ricercator­e. «Perché il futuro non si predice, ma si costruisce assieme».

 ??  ??
 ??  ?? IL DOMANI È GIÀ QUI L’installazi­one Fifth Ring, sviluppata da Mad Architects e Artemide, per l’Audi City Lab. Sotto, il prototipo AIcon.
IL DOMANI È GIÀ QUI L’installazi­one Fifth Ring, sviluppata da Mad Architects e Artemide, per l’Audi City Lab. Sotto, il prototipo AIcon.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy