Le canzoni nascono da sole
È la new entry della band del tour di Vasco. Ma BEATRICE ANTOLINI è prima di tutto una cantautrice curiosa. Per esempio, ha riprodotto la Luna nel suo studio, dove magicamente «arrivano» già fatte le sue composizioni
Luscita del suo nuovo album e la chiamata di Vasco Rossi che l’ha voluta come corista (al posto di Clara Moroni) e polistrumentista per il suo tour che parte il 1° giugno all’Olimpico di Torino. È successo quasi in contemporanea, lo scorso febbraio, racconta Beatrice Antolini. «Sono onorata, lo considero una persona vera, libera». Trentacinque anni, di Macerata ma con l’accento bolognese, in poco più di dieci anni ha già realizzato sei album. Tutti «fatti in casa», nel senso che li ha suonati, cantati, arrangiati e prodotti. L’ultimo si intitola L’AB. «Come le iniziali del mio nome e cognome ma anche come Lab, ovvero laboratorio di ricerca musicale e interiore. Perché sono una persona molto curiosa, voglio imparare a fare cose nuove». Per esempio, ha imparato a trasformare il suo studio, nel piano interrato di casa, in una specie di Luna. «Con il polistirolo e la pasta modellabile ho riprodotti i crateri». È lì che «arrivano» le sue canzoni. Musica e parole insieme. «Come se provenissero già fatte da chissà dove. Una magia. Spero di non sembrare un’invasata ma è così che funziona. Ed è una fortuna che devo impegnarmi a onorare ogni giorno». Le chiedo se, per riuscirci, abbia un’idea, un pensiero in particolare che la guida nella vita. «Sì. Mi ripeto spesso: “Guardati dal di fuori”. Mi serve a evitare certe reazioni meccaniche che non mi piacciono. Per esempio, a non innervosirmi nel traffico. La gente tende a diventare aggressiva quando è in coda. Io faccio il possibile per non farlo. È quasi una forma di meditazione».