K ar mi ci
Legami
Che sia di jojoba, mandorle, argan o d’oliva, l’olio vegetale «assomiglia» alla nostra pelle. Per questo la protegge, la idrata e le regala attivi antiage. La cosmetica li propone in formule sempre più delicate e differenziate, per detergere viso o capelli, nutrire il corpo o per ritrovare certi equilibri
Q uella tra olio e pelle è un’attrazione chimica ancestrale. Più forte delle mode cosmetiche, il legame tra loro è karmico, e il perché è presto spiegato: «Olio e pelle hanno una struttura simile: il sebo, il film idrolipidico responsabile dell’integrità della barriera cutanea, è composto di grassi e acqua. Contengono lipidi anche gli oli vegetali, per questo funzionali alla protezione del patrimonio d’idratazione della pelle. L’importante è scegliere quello più adatto a sé e all’esigenza del momento», spiega Stefano Manfredini, direttore del master in scienze cosmetiche dell’Università di Ferrara. «Quelli di jojoba e cocco, per esempio, avendo un basso peso molecolare, non sono occlusivi, e ristabiliscono alla perfezione l’idratazione. La loro consistenza leggera, poi, è adatta anche al cuoio capelluto. In particolare, l’olio di cocco è ricco di acido laurico, un componente del latte materno con azione antibatterica particolarmente indicato per la pelle dei bambini con dermatite atopica».
Il carattere dell’extravergine
Come molti esseri umani, anche l’oliva è «meteoropatica»: «Per sua natura è esposta a sbalzi termici, e quando arriva il momento del raccolto non sappiamo mai di che “umore” sia, ovvero non conosciamo la proporzione tra gli acidi grassi in essa contenuti», racconta Lucio Carli, amministratore delegato di Mediterranea, divisione cosmetica dell’azienda F.lli Carli, produttrice di olio d’oliva extravergine dal 1911. «Solo dopo la spremitura, una volta ottenuto l’olio extravergine, si può valutare se il quantitativo di polifenoli e il profilo acidico sono adatti alla cosmetica. Se la valutazione è positiva, viene affinato ulteriormente e usato o come base di cosmetici oppure trattato ancora una volta per estrapolarne i principi attivi». Ricco di acidi grassi, fitosteroli, squalene e vitamina E, la funzione dell’olio d’oliva nei trattamenti di bellezza è quella di mantenere la pelle morbida, idratata e protetta dagli agenti esterni. «Un uguale meccanismo di protezione che l’oliva ha per se stessa grazie a un sistema di barriera particolarmente sviluppato molto simile al film idrolipidico dell’epidermide», spiega Simona Bruzzone, cosmetologa di Mediterranea. Come nel caso dell’ultima formula viso del brand ligure, dedicata alle millennial:
Action 30, con olio d’oliva, estratto di germoglio di crescione detox ed erba cristallina antiossidante. eleonora negri L’olio di mandorle dolci ha un profumo più delicato ed è utilizzato soprattutto per le sue proprietà elasticizzanti, ideale quindi contro le smagliature, anche in gravidanza. È perfetto inoltre come struccante o come impacco lenitivo sulle screpolature. L’olio d’oliva, invece, «ha un’elevata capacità filmogena, ed è ricco di squalene protettivo, mentre quello di argan è un’ottima riserva di nutrienti quali i tocoferoli, vitamina E, acidi grassi e flavonoidi con azione antiossidante», continua Manfredini. Come molti ingredienti pregiati, gli oli sono delicati, soprattutto se mixati tra loro: «In caso di miscele, bisogna fare attenzione alla stabilità del composto perché è a rischio di irrancidimento. Gli oli devono essere preservati dall’ossidazione in contenitori scuri e conservati al riparo da luce e calore, esattamente come quelli alimentari».
Miti sfatati
Contrariamente a quanto si possa pensare, i prodotti oleosi sono indicati per chi soffre di acne: «Le pelli iper sebacee hanno bisogno di emollienza, altrimenti si disidratano e rispondono producendo ancora più sebo. L’importante è scegliere formule leggere e volatili che formano un film non troppo persistente e che siano facilmente stendibili», dice Manfredini. Anche in tema di detersione l’olio è vittima del pregiudizio quando, in realtà, la sua struttura sebosimile lo rende funzionale alla pulizia della pelle, e non solo di quella sensibile. Lo sanno bene le donne marocchine della zona di Essaouira, che sin dall’antichità si tramandano una preziosa ricetta di bellezza, il savon noir, una pasta morbida di sapone nero composta da olio extravergine d’oliva e noccioli di olive tritati. Massaggiato con un guanto di loofah, una fibra vegetale, agisce sulla pelle come un gommage, liberandola dalle impurità e nutrendo i tessuti allo stesso tempo. Altra cosa sono, infine, gli oli essenziali: «A differenza degli oli fissi, sono miscele di composti organici volatili molto attivi con proprietà specifiche ed effetti neuro-sensoriali. Vanno usati con cautela e sempre diluiti in concentrazioni basse in oli fissi o creme», conclude Manfredini. Perché l’attrazione naturale per l’olio non diventi fatale.