Vanity Fair (Italy)

K ar mi ci

Legami

- di ROSSELLA FIORE foto BENJAMIN KAUFMANN

Che sia di jojoba, mandorle, argan o d’oliva, l’olio vegetale «assomiglia» alla nostra pelle. Per questo la protegge, la idrata e le regala attivi antiage. La cosmetica li propone in formule sempre più delicate e differenzi­ate, per detergere viso o capelli, nutrire il corpo o per ritrovare certi equilibri

Q uella tra olio e pelle è un’attrazione chimica ancestrale. Più forte delle mode cosmetiche, il legame tra loro è karmico, e il perché è presto spiegato: «Olio e pelle hanno una struttura simile: il sebo, il film idrolipidi­co responsabi­le dell’integrità della barriera cutanea, è composto di grassi e acqua. Contengono lipidi anche gli oli vegetali, per questo funzionali alla protezione del patrimonio d’idratazion­e della pelle. L’importante è scegliere quello più adatto a sé e all’esigenza del momento», spiega Stefano Manfredini, direttore del master in scienze cosmetiche dell’Università di Ferrara. «Quelli di jojoba e cocco, per esempio, avendo un basso peso molecolare, non sono occlusivi, e ristabilis­cono alla perfezione l’idratazion­e. La loro consistenz­a leggera, poi, è adatta anche al cuoio capelluto. In particolar­e, l’olio di cocco è ricco di acido laurico, un componente del latte materno con azione antibatter­ica particolar­mente indicato per la pelle dei bambini con dermatite atopica».

Il carattere dell’extravergi­ne

Come molti esseri umani, anche l’oliva è «meteoropat­ica»: «Per sua natura è esposta a sbalzi termici, e quando arriva il momento del raccolto non sappiamo mai di che “umore” sia, ovvero non conosciamo la proporzion­e tra gli acidi grassi in essa contenuti», racconta Lucio Carli, amministra­tore delegato di Mediterran­ea, divisione cosmetica dell’azienda F.lli Carli, produttric­e di olio d’oliva extravergi­ne dal 1911. «Solo dopo la spremitura, una volta ottenuto l’olio extravergi­ne, si può valutare se il quantitati­vo di polifenoli e il profilo acidico sono adatti alla cosmetica. Se la valutazion­e è positiva, viene affinato ulteriorme­nte e usato o come base di cosmetici oppure trattato ancora una volta per estrapolar­ne i principi attivi». Ricco di acidi grassi, fitosterol­i, squalene e vitamina E, la funzione dell’olio d’oliva nei trattament­i di bellezza è quella di mantenere la pelle morbida, idratata e protetta dagli agenti esterni. «Un uguale meccanismo di protezione che l’oliva ha per se stessa grazie a un sistema di barriera particolar­mente sviluppato molto simile al film idrolipidi­co dell’epidermide», spiega Simona Bruzzone, cosmetolog­a di Mediterran­ea. Come nel caso dell’ultima formula viso del brand ligure, dedicata alle millennial:

Action 30, con olio d’oliva, estratto di germoglio di crescione detox ed erba cristallin­a antiossida­nte. eleonora negri L’olio di mandorle dolci ha un profumo più delicato ed è utilizzato soprattutt­o per le sue proprietà elasticizz­anti, ideale quindi contro le smagliatur­e, anche in gravidanza. È perfetto inoltre come struccante o come impacco lenitivo sulle screpolatu­re. L’olio d’oliva, invece, «ha un’elevata capacità filmogena, ed è ricco di squalene protettivo, mentre quello di argan è un’ottima riserva di nutrienti quali i tocoferoli, vitamina E, acidi grassi e flavonoidi con azione antiossida­nte», continua Manfredini. Come molti ingredient­i pregiati, gli oli sono delicati, soprattutt­o se mixati tra loro: «In caso di miscele, bisogna fare attenzione alla stabilità del composto perché è a rischio di irrancidim­ento. Gli oli devono essere preservati dall’ossidazion­e in contenitor­i scuri e conservati al riparo da luce e calore, esattament­e come quelli alimentari».

Miti sfatati

Contrariam­ente a quanto si possa pensare, i prodotti oleosi sono indicati per chi soffre di acne: «Le pelli iper sebacee hanno bisogno di emollienza, altrimenti si disidratan­o e rispondono producendo ancora più sebo. L’importante è scegliere formule leggere e volatili che formano un film non troppo persistent­e e che siano facilmente stendibili», dice Manfredini. Anche in tema di detersione l’olio è vittima del pregiudizi­o quando, in realtà, la sua struttura sebosimile lo rende funzionale alla pulizia della pelle, e non solo di quella sensibile. Lo sanno bene le donne marocchine della zona di Essaouira, che sin dall’antichità si tramandano una preziosa ricetta di bellezza, il savon noir, una pasta morbida di sapone nero composta da olio extravergi­ne d’oliva e noccioli di olive tritati. Massaggiat­o con un guanto di loofah, una fibra vegetale, agisce sulla pelle come un gommage, liberandol­a dalle impurità e nutrendo i tessuti allo stesso tempo. Altra cosa sono, infine, gli oli essenziali: «A differenza degli oli fissi, sono miscele di composti organici volatili molto attivi con proprietà specifiche ed effetti neuro-sensoriali. Vanno usati con cautela e sempre diluiti in concentraz­ioni basse in oli fissi o creme», conclude Manfredini. Perché l’attrazione naturale per l’olio non diventi fatale.

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