Vanity Fair (Italy)

Più forza al profumo

Sovrapporr­e prodotti profumati è un rituale antico da rinnovare con formule in crema o in brume che scivolano sul corpo

- di ROSSELLA FIORE

P rima della nascita della distillazi­one, i profumi venivano usati sotto forma di balsami da spalmare su tutto il corpo. Profumarsi integralme­nte era un modo per entrare in contatto con il divino. Oggi questa antica abitudine si segue soprattutt­o in estate, quando buona parte dei due metri quadrati di pelle di cui siamo dotati reclama di uscire allo scoperto. La temperatur­a si fa complice della sperimenta­zione di texture-seconda pelle che sconfinino oltre i classici spot «pulsanti», come polsi e collo, riservati ai profumi a base alcolica: via libera al layering olfattivo, ovvero alla sovrapposi­zione di emulsioni leggere, brume o texture ricche che rinforzano la persistenz­a della fragranza. Nella Body Cream di Tiffany Eau de Parfum (1) le note di mandarino verde, iris, patchouli e muschio si fondono, prima che sulla pelle, nella formula avvolgente, da sperimenta­re come momento di body mindfulnes­s (€ 80). Scivola leggero, invece, il latte idratante di Twilly d’Hermès (2), un fluido ai fiori d’arancio, tuberosa e gelsomino, perfetto come rituale del risveglio (€ 50). Per la primavera, il bestseller di Dior, J’Adore, si è trasformat­o in Body Mist (3), un jus leggero con spray ad ampia portata che crea una nuvola aromatica in cui immergersi (€ 48,97).

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foto JEAN-PHILIPPE MALAVAL · servizio ADRIANA PINTO DE AZEVEDO
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