Vanity Fair (Italy)

2018: GLI SCHIAVI CHIAMATI RIDER

- di DARIA BIGNARDI

Francesco detto Naples ama gli amici e la famiglia, gli piacciono lo sport, la musica techno, la birra. È un bel ragazzo con le spalle larghe, le braccia muscolose, un sorriso sicuro. È nato a Castellamm­are di Stabia e ha fatto il liceo scientific­o a Torre Annunziata. È stato in Marina e ha il valore del servizio e della solidariet­à. Da adolescent­e era campione italiano di Nuoto per salvamento: voleva fare il bagnino, salvare vite e vivere al mare. È ancora iscritto a Scienze motorie, a Napoli. Ma il lavoro l’ha trovato a Milano, due anni fa. Ora ha ventotto anni. Fa le consegne col suo scooter ed è uno dei pochi rider assunti e in regola. «Sono fortunato», dice a Elisabetta Andreis, che è andata a trovarlo in ospedale. «Non come quei tremila rider che schizzano da una parte all’altra della città per guadagnare di più. Io ho un contratto annuale, 1.500 euro netti al mese, con l’assicurazi­one e le tutele minime, anche se spesso lavoro fino a tarda notte». È stato assunto come fattorino da un partner di Just Eat e smista gli ordini dall’ufficio per le consegne a domicilio. Quando serve, spesso, fa consegne anche lui. Come giovedì scorso. Aveva appena portato delle pizze, era in via Montegani, una via lastricata di masselli di pavé, terrore di ciclisti e motociclis­ti, una delle tante di Milano. Se poi insieme al pavé ci sono le rotaie del tram, è un casino. Francesco era dietro a un tram: ha cercato di evitare una buca, è caduto, è finito sotto al tram che arrivava dall’altra parte. Sul Mattino di Napoli c’è un video impression­ante dove lo si vede steso a terra, incastrato sotto alla vettura. Anche il guidatore del tram è in ospedale, sotto choc. «Ma lui non ha nessuna colpa», lo difende Francesco. «La colpa è delle condizioni della strada». Francesco detto Naples ama i tatuaggi. Ha un grosso dragone colorato su una spalla. Quello sul polpaccio destro, un grande disco di vinile, non ce l’ha più perché il tram gli ha portato via mezza gamba. Nel letto d’ospedale sorride tra i genitori arrivati da Torre Annunziata. È positivo, è sempre stato sicuro di sé, della sua forza, della sua giovinezza. «Spero che ora aumentino le tutele ai rider e che migliorino le strade. Io non andavo di fretta. Non ho fatto nessun sorpasso, come hanno detto». Il tema della tutela del lavoro dei rider è urgente. Sono i nuovi lavoratori sfruttati. Francesco aveva un minimo di garanzie, la maggior parte non ne ha, lavora per pochi soldi, pagato a consegna, in condizioni estreme, senza orari. Gli infortuni non si contano. Il gruppo Deliveranc­e Milano ha organizzat­o per mercoledì 23 un presidio davanti a Palazzo Marino, con l’hashtag #nonaspetti­amoilmorto e la Filt Cgil ha annunciato per venerdì 25 lo sciopero dei fattorini per chiedere la verifica dei contratti e delle forme di controllo, delle retribuzio­ni, dell’organizzaz­ione del lavoro. Non aspettiamo il morto.

 ??  ?? BATTAGLIA A DUE RUOTE Dopo l’incidente con un tram in cui il 17 maggio il rider Francesco Iennaco, 28 anni, ha perso una gamba, il 23 si tiene un presidio a Milano davanti a Palazzo Marino, e il 25 ci sarà uno sciopero delle consegne per una revisione...
BATTAGLIA A DUE RUOTE Dopo l’incidente con un tram in cui il 17 maggio il rider Francesco Iennaco, 28 anni, ha perso una gamba, il 23 si tiene un presidio a Milano davanti a Palazzo Marino, e il 25 ci sarà uno sciopero delle consegne per una revisione...
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