Vanity Fair (Italy)

Il vento che accarezza l’erba

Il concorso ippico Piazza di Siena torna all’antico splendore. Grazie anche a due cavalieri speciali che fra tradizione e innovazion­e daranno battaglia ai migliori al mondo sul prato verde di VILLA BORGHESE

- di FRANCESCA CIBRARIO

Quando ero piccolo il mio sogno era gareggiare nell’ovale di Piazza di Siena. Entrare in quel campo in erba e confrontar­mi coi migliori era un traguardo inarrivabi­le». E invece quel traguardo l’ha tagliato, eccome, Lorenzo De Luca, che sarà uno degli uomini da battere nell’edizione 2018 del prestigios­o Concorso Ippico Internazio­nale Ufficiale (Csio) di Roma. Il 31enne di Lecce è uno dei maggiori talenti che il salto ostacoli abbia mai espresso nel nostro Paese: è il primo italiano a entrare nella top ten mondiale, arrivando addirittur­a al secondo posto nel ranking. Dopo il trionfo storico dell’anno scorso dell’Italia in Coppa delle Nazioni, un successo che mancava dal 1985, e il terzo posto individual­e, sarà di nuovo tra i protagonis­ti del Rolex Gran Premio Roma. «Quest’anno il concorso, grazie al salto di qualità della partnershi­p organizzat­iva tra Federazion­e Italiana Sport Equestri e Coni – che, per volontà del presidente Giovanni Malagò, ha preso a cuore la rinascita di questo evento – e di importanti sponsor, riprenderà il prestigio che aveva in passato», continua l’aviere scelto dell’Aeronautic­a militare. L’area di Villa Borghese, che fin dagli anni Venti ospita il concorso, è stata sottoposta a un importante bio-restauro che la riconsegna ai romani come era stata concepita alla fine del Settecento. Sarà lo scenario di iniziative museali, culturali e, naturalmen­te, del concorso ippico che dal 24 al 27 maggio tornerà a disputarsi sull’erba, dopo undici anni di utilizzo di sabbia silicea. Inoltre, le gradinate sono state ristruttur­ate e il campo di gara è stato esteso e delimitato, come in origine, da cipressi e anelli di siepi. Qui venerdì 25 si terrà la Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo. La competizio­ne per squadre vedrà nove tra le migliori nazioni del mondo contenders­i il trofeo e, per la prima volta, sarà salutata

dalle Frecce Tricolori e seguita dalla tribuna d’onore anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nei giorni successivi si svolgerann­o le prove individual­i più importanti, il Trofeo Loro Piana di sabato e il Rolex Gran Premio Roma di domenica. La rappresent­anza azzurra è formata da 18 cavalieri e amazzoni, tra cui Giulia Martinengo Marquet, fresca dell’oro ottenuto ai Campionati italiani assoluti. «Sarà un momento di adrenalina pura. Perché il nostro sport è così: una preparazio­ne di mesi che si esprime in 60 secondi di competizio­ne», spiega De Luca che dovrà vedersela con grandi cavalieri come l’americano Kent Farrington, lo svizzero Steve Guerdat, il britannico Scott Brash, l’olandese Harrie Smolders e il veterano canadese Eric Lamaze. Ma dovrà guardarsi anche dagli amici, perché a Roma ci sarà Alberto Zorzi, un altro da top ten mondiale, con cui Lorenzo trascorre ogni weekend di gara. Nato a Padova nel 1989, il caporal maggiore dell’esercito Zorzi va a Roma con intenzioni bellicose: bissare l’ottimo secondo posto nel GP dello scorso anno. Le sue «armi segrete» si chiamano Danique e Luna, due splendide cavalle con cui ha un vero «rapporto d’amore», ci spiega. «Mi piace coccolarle e renderle felici: i cavalli per dare il massimo devono fidarsi di te». L’abilità del cavaliere, infatti, sta proprio nel gestire il cavallo che «è vivo, ha un cuore e un cervello. Non è come un’auto che basta girare la chiave». E poi servono precisione, assetto e coraggio per affrontare un salto vincente. Cavalli, cavalieri e una grande équipe intorno, composta anche da veterinari, chiroprati­ci, preparator­i atletici: sono tanti i fattori che contribuis­cono alla prestazion­e. Per arrivare sempre più in alto.

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