Il vento che accarezza l’erba
Il concorso ippico Piazza di Siena torna all’antico splendore. Grazie anche a due cavalieri speciali che fra tradizione e innovazione daranno battaglia ai migliori al mondo sul prato verde di VILLA BORGHESE
Quando ero piccolo il mio sogno era gareggiare nell’ovale di Piazza di Siena. Entrare in quel campo in erba e confrontarmi coi migliori era un traguardo inarrivabile». E invece quel traguardo l’ha tagliato, eccome, Lorenzo De Luca, che sarà uno degli uomini da battere nell’edizione 2018 del prestigioso Concorso Ippico Internazionale Ufficiale (Csio) di Roma. Il 31enne di Lecce è uno dei maggiori talenti che il salto ostacoli abbia mai espresso nel nostro Paese: è il primo italiano a entrare nella top ten mondiale, arrivando addirittura al secondo posto nel ranking. Dopo il trionfo storico dell’anno scorso dell’Italia in Coppa delle Nazioni, un successo che mancava dal 1985, e il terzo posto individuale, sarà di nuovo tra i protagonisti del Rolex Gran Premio Roma. «Quest’anno il concorso, grazie al salto di qualità della partnership organizzativa tra Federazione Italiana Sport Equestri e Coni – che, per volontà del presidente Giovanni Malagò, ha preso a cuore la rinascita di questo evento – e di importanti sponsor, riprenderà il prestigio che aveva in passato», continua l’aviere scelto dell’Aeronautica militare. L’area di Villa Borghese, che fin dagli anni Venti ospita il concorso, è stata sottoposta a un importante bio-restauro che la riconsegna ai romani come era stata concepita alla fine del Settecento. Sarà lo scenario di iniziative museali, culturali e, naturalmente, del concorso ippico che dal 24 al 27 maggio tornerà a disputarsi sull’erba, dopo undici anni di utilizzo di sabbia silicea. Inoltre, le gradinate sono state ristrutturate e il campo di gara è stato esteso e delimitato, come in origine, da cipressi e anelli di siepi. Qui venerdì 25 si terrà la Coppa delle Nazioni Intesa Sanpaolo. La competizione per squadre vedrà nove tra le migliori nazioni del mondo contendersi il trofeo e, per la prima volta, sarà salutata
dalle Frecce Tricolori e seguita dalla tribuna d’onore anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nei giorni successivi si svolgeranno le prove individuali più importanti, il Trofeo Loro Piana di sabato e il Rolex Gran Premio Roma di domenica. La rappresentanza azzurra è formata da 18 cavalieri e amazzoni, tra cui Giulia Martinengo Marquet, fresca dell’oro ottenuto ai Campionati italiani assoluti. «Sarà un momento di adrenalina pura. Perché il nostro sport è così: una preparazione di mesi che si esprime in 60 secondi di competizione», spiega De Luca che dovrà vedersela con grandi cavalieri come l’americano Kent Farrington, lo svizzero Steve Guerdat, il britannico Scott Brash, l’olandese Harrie Smolders e il veterano canadese Eric Lamaze. Ma dovrà guardarsi anche dagli amici, perché a Roma ci sarà Alberto Zorzi, un altro da top ten mondiale, con cui Lorenzo trascorre ogni weekend di gara. Nato a Padova nel 1989, il caporal maggiore dell’esercito Zorzi va a Roma con intenzioni bellicose: bissare l’ottimo secondo posto nel GP dello scorso anno. Le sue «armi segrete» si chiamano Danique e Luna, due splendide cavalle con cui ha un vero «rapporto d’amore», ci spiega. «Mi piace coccolarle e renderle felici: i cavalli per dare il massimo devono fidarsi di te». L’abilità del cavaliere, infatti, sta proprio nel gestire il cavallo che «è vivo, ha un cuore e un cervello. Non è come un’auto che basta girare la chiave». E poi servono precisione, assetto e coraggio per affrontare un salto vincente. Cavalli, cavalieri e una grande équipe intorno, composta anche da veterinari, chiropratici, preparatori atletici: sono tanti i fattori che contribuiscono alla prestazione. Per arrivare sempre più in alto.