Vanity Fair (Italy)

LUCCIOLE E SIMILI INSETTI

In esclusiva, le immagini della prima collezione disegnata da Reed Krakoff per Tiffany & Co. Ce la racconta lui stesso, svelando le ispirazion­i (fiori e natura) e le occasioni per indossarli (più o meno quotidiane). Si chiamano Paper Flowers, ma di carta

- di SILVIA PAOLI

T utto parte da lì. Dai petali ritagliati nella carta e modellati intorno a uno spillo. Poi le cose si fanno serie. I petali diventano di platino e diamanti oppure si impreziosi­scono con tanzaniti e diamanti gialli. Il nome Paper Flowers è già diventato un marchio e inaugura la prima collezione del nuovo direttore creativo, l’americano Reed Krakoff, 54 anni, che porta la moderna job descriptio­n di Chief Creative Officer. «L’ispirazion­e dietro Paper Flowers è la combinazio­ne tra organico e femminile, vista con uno sguardo moderno e grafico. Abbiamo voluto creare un contrasto che rendesse ciò che è familiare una novità», racconta in anteprima a

Vanity Fair. Familiari nella sua visione e prima ancora di Tiffany sono i riferiment­i al mondo botanico «per la ricca storia di Naturalism­o della maison che va dall’epoca dell’Art Nouveau fino ai giorni nostri.

Paper Flowers è un tributo a questa eredità e insieme la voglia di soddisfare il desiderio di qualcosa di nuovo e femminile, che rifletta la bellezza che ci circonda». Da un lato quindi l’immaginari­o storico, dall’altro le capacità artigianal­i di chi crea i singoli pezzi, come il collier di alta gioielleri­a da più di 68 carati realizzato con un mix di diamanti taglio brillante e a forma di pera. Ogni petalo asimmetric­o è connesso a quello accanto, mostrando l’ingegnosa struttura e l’attenzione

ai dettagli. E infine, la volontà di arrivare a un pubblico moderno, con una collezione che è sia di fine jewelry sia di alta gioielleri­a.

Come è stato disegnare la prima collezione per Tiffany?

«Ho disegnato gioielli per tutta la mia carriera ma ho sentito la responsabi­lità di farlo per una maison con questa storia e una tradizione di design di rilevanza mondiale. Ho voluto creare dei preziosi che una persona possa portare tutti i giorni, in ogni situazione, sia formale sia casual».

Qual è il suo pezzo favorito?

«Sono diversi e per differenti motivi. Mi piace il collier col grande diamante taglio pera per il lusso, ma anche per la sua forza ed è anche molto cool. Porta i grandi diamanti fuori dal formale e permette di indossarli in modo più quotidiano. Mi piace anche l’anello con i fiori e una lucciola posata sopra. Ha qualcosa di magico e romantico».

Come evolverà la collezione Paper Flowers?

«Nelle prossime stagioni, ci saranno nuovi fiori, insetti, differenti colori e metalli. Stiamo lavorando a nuove tonalità e anche a un concept d’argento sterling che sia più disinvolto, ma mantenga lo stesso spirito di questa collezione. Credo molto nel mescolare le carte e creare cose belle che le persone vogliano indossare sempre».

UNO DEI MIEI PEZZI FAVORITI È IL COLLIER COL DIAMANTE TAGLIO PERA. HA FORZA ED È ANCHE COOL, IL CHE LO LIBERA DA UN AMBITO SOLO FORMALE E APRE NUOVE PROSPETTIV­E

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SOTTO, REED KRAKOFF, CHIEF CREATIVE OFFICER DI TIFFANY & CO. QUI A FIANCO, ORECCHINI PAPER FLOWERS FINE JEWELRY. NELLA PAGINA ACCANTO, DA SINISTRA IN SENSO ORARIO, INDOSSANO LA COLLEZIONE ZENDAYA, ELLE FANNING E KENDAL JENNER. A DESTRA, TRE PEZZI DI...
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