Vanity Fair (Italy)

Campione di resilienza

Torna al cinema nei panni di un sopravviss­uto all’attentato alla maratona di Boston. Una storia di speranza e coraggio, che potrebbe portare all’attore una nuova nomination all’Oscar

- di VALENTINA COLOSIMO foto STƒPHANE FEUGéRE Orologio Santos de Cartier, Cartier.

S ono passati dodici anni dalla prima e unica nomination agli Oscar: era il 2006, il film era I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee e il ruolo era quello di un cowboy gay che viveva una struggente storia d’amore con Heath Ledger. Il premio per il migliore attore non protagonis­ta alla fine era andato a George Clooney per Syriana, ma Jake Gyllenhaal intanto aveva preso posto nella serie A di Hollywood. Oggi l’attore ha 37 anni, vanta un curriculum fatto di molti film d’autore e un primato: è il primo ambassador uomo di Cartier, che lo ha scelto in occasione della riedizione del leggendari­o orologio Santos del 1904. Ed è, secondo gli esperti, in corsa per una nuova candidatur­a ai prossimi Oscar per la sua interpreta­zione in Stronger - Io sono più forte, passato alla Festa del cinema di Roma lo scorso autunno e nelle sale italiane dal 4 luglio. Jake recita nel ruolo di un sopravviss­uto all’attentato alla maratona di Boston del 2013. Una storia vera di disgrazia, ma soprattutt­o di resilienza: per riconquist­are la sua ragazza, quel giorno Jeff Bauman, all’epoca 27 anni, decide di aspettarla all’arrivo con un cartello, viene sorpreso dallo scoppio di due bombe, si risveglia all’ospedale dove scopre di aver perso entrambe le gambe; comincia così una nuova vita, fatta di coraggio e speranza. L’attore ha passato mesi interi con Bauman per prepararsi al ruolo: un impegno che a molti ha ricordato Il mio piede sinistro. Un film che portò a Daniel Day-Lewis il primo Oscar nel 1990.

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