Sempre più in alto
Dopo un singolo di grande successo, arriva un album «cosmico». Perché per la rivelazione del pop BAZZI musica e spazio hanno tanto in comune
Se la parola rivelazione ha ancora senso, allora è bene usarla. Vent’anni, americano del Michigan di origini libanesi (ma cresciuto a Los Angeles), alto e magro, Bazzi è il nome sulla bocca di tutti. Il suo singolo di maggior successo Mine – uscito a ottobre 2017 – è diventato un piccolo fenomeno in Rete, un meme, grazie agli utenti di Snapchat che si riprendevano usando i versi iniziali della canzone abbinati ai cuoricini. Il suo primo disco, Cosmic, è ipnotico e originale, un pop moderno e multiculturale esattamente come lui. «La produzione e i testi sono molto semplici, la differenza la fanno i dettagli. Il titolo l’ho scelto perché mi rispecchia, e perché musica e spazio hanno molto in comune: entrambi aggiungono profondità e spiritualità alla nostra esistenza», racconta. Tra le fonti di ispirazione cita Michael Jackson, Prince e Guns’n’Roses: «Mi piacciono i rivoluzionari. Il mio obiettivo è lasciare il segno, creare qualcosa che non è mai stato fatto. È un momento bellissimo per fare musica, con la tecnologia a disposizione si possono creare suoni puliti e perfetti, comporre la migliore musica mai composta». A sei anni la prima chitarra: «Non ho mai voluto fare il pompiere o l’astronauta, sempre e solo il musicista. È il mio destino». In giovinezza conosce la fama grazie a Vine. Oggi, insieme al successo, c’è la consapevolezza di essere speciale: «Le mie origini sono libanesi, una cultura che sento vicina e che non voglio e non posso dimenticare perché mi tiene legato alla mia famiglia. Sono aperto al mondo e la mia musica lo è con me».