Per chi suona la Valle d’Itria
Tra trulli e ulivi secolari, il meglio dell’avanguardia musicale internazionale ha invaso la Puglia. Al Viva! Festival (guidati da chi ne capisce)
Il cielo sopra la Puglia è attraversato da raggi verdi, chilometrici. Non hanno nulla di extraterrestre, anzi, hanno molto a che fare col territorio: l’installazione luminosa colpisce e unisce con fasci laser i borghi della Valle d’Itria, che per cinque giorni risuonano insieme. È uno dei contributi intangibili ma ben visibili di Audi al Viva! Festival. Il marchio automobilistico anche quest’anno è motore e promotore di uno degli happening più interessanti dell’estate pugliese, che esplora le sfumature della musica contemporanea. «Viva! è un progetto ambizioso, che vuole valorizzare una serie di luoghi italiani bellissimi con artisti internazionali dal peso specifico pazzesco», ci conferma il conduttore e deejay Carlo Pastore, che tra le altre cose ha diretto Viva! Xtra, una serie di talk pomeridiani che hanno portato esponenti della cultura a Locorotondo, Fasano, Martina Franca, Ostuni e Alberobello. «Qui si può ascoltare il meglio dell’avant-pop di oggi e di domani. La specialità di questo festival è la ricerca, la selezione quasi chirurgica della proposta». All’interno del cartellone d’essai, interesse speciale per Liberato, il misterioso cantante napoletano che cela dietro un cappuccio la sua identità. «Ha fatto pochissime apparizioni dal vivo e questa è l’unica data estiva. La prima canzone da ascoltare per scoprirlo è Tu t’e scurdat’ ’e me. Poi c’è Arca, un artista venezuelano che è anche tra i producer di Björk. Fa cose oltraggiose, trasgressive nel senso alto del termine: sale sul palco vestito coi tacchi, con le gonne, si depila. Ascoltate la sua Reverie, per esempio». Molto atteso anche Jamie xx. «È membro della band The xx, che si esibisce in festival internazionali prestigiosi, e ha scelto il Viva! per la sua prima volta nel Sud Italia». Il brano da playlist? «Good Times. E poi bisogna ascoltare anche (No One Knows Me) Like the Piano del britannico Sampha. Ha scritto pezzi con Kanye West e Frank Ocean ed è un soulman dalla voce meravigliosa. Qui si trovano artisti che magari non passano sui media mainstream, ma sono morbidi, amabili e assolutamente comprensibili, come nel caso di Nicola Conte», che sta suonando mentre parliamo. «È una leggenda dell’easy listening underground, ascoltato dagli Stati Uniti al Giappone. Ed è originario della Valle d’Itria». Che in questo momento è l’ombelico del mondo.