Vanity Fair (Italy)

in 5 domande

-

Come si descrive in tre aggettivi?

«Curiosa, ho sempre voglia di imparare. Poi testarda, perché ho intuito in cinque minuti che recitare sarebbe stata la mia vita. E indipenden­te, sin da piccola. Ultima di tre sorelle, che mi hanno spianato la strada. I miei genitori mi hanno sempre lasciata un po’ più libera».

Quando ha capito che voleva recitare?

«Un’illuminazi­one, mentre ero a lezione di danza. Il mio corpo di ballo doveva affrontare uno spettacolo. Avremmo dovuto recitare brevi battute e nel farlo sono stata folgorata. Mi sono iscritta in Accademia subito dopo».

Meglio ruoli drammatici o comici?

«Ho fatto più parti drammatich­e e ora mi piacerebbe provarne di comiche, per dare corda alla mia vena naturale. Sono molto autoironic­a, una macchietta, capace di inciampare e cadere in mezzo alla corsia del supermerca­to».

Perfezioni­sta o rilassata?

«Perfezioni­sta, molto critica con me stessa. Infatti, se guardo Sacrificio d’amore, mi trovo mille difetti. Sto lì davanti alla tv a dire: ma che capelli ho? Sono profession­ale, precisa. Mai un provino senza essere preparatis­sima».

Che idea ha dell’amore?

«Sto con Giulio Corso (attore, ndr) da cinque anni e mezzo. Ci sosteniamo, ogni tanto ci “scanniamo”, perché siamo molto schietti, non ce le mandiamo a dire. Poi voglio la mia libertà e, in cambio, sono costretta a darla. Anche se di mio sarei parecchio gelosa. Ci vedrete prossimame­nte recitare insieme nel Paradiso delle signore 3».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy