Pistole per tutti?
Nel «pacchetto sicurezza» a cui lavora il ministro dell’Interno Salvini è prevista un’estensione della legittima difesa: ecco chi può sparare oggi, e perché, in Italia e all’estero
D opo il decreto dignità e il taglio dei vitalizi alla Camera, mosse dei pentastellati che hanno permesso al Movimento 5 Stelle di tornare momentaneamente protagonista, il ministro dell’Interno Matteo Salvini punta a riprendersi la scena con il «pacchetto sicurezza». Un fagotto di provvedimenti pensato per soddisfare l’elettorato di centrodestra, al quale i tecnici del Viminale lavorano giorno e notte affinché sia pronto prima della pausa estiva. Dentro c’è di tutto: altre restrizioni per migranti e richiedenti asilo, nuove misure di contrasto alle droghe, più poteri alla polizia locale. Ma, cosa più importante, nel decreto troverà spazio la legittima difesa «formato extralarge» a lungo promessa dal Carroccio. L’ampliamento dei margini che delimitano il diritto di difendersi, storico cavallo di battaglia della Lega, rischia però di formare nuove crepe in seno all’esecutivo: il Movimento preferirebbe togliere le armi dalle case degli italiani, anziché moltiplicarle. Dopo aver duellato su vaccini e migranti – a Salvini brucia ancora lo sbarco a Trapani dei migranti raccolti dalla nave della Guardia costiera Diciotti –, le due anime del governo giallo-verde si preparano a un nuovo scontro. Il guardasigilli Alfonso Bonafede, mediatore dei cinquestelle, è già corso ai ripari, facendo sapere che in materia di legittima difesa l’ultima parola spetta al ministero della Giustizia.