Vento di scienza

È un momento fortunato quando Storia e storie si incontrano, un momento che arricchisce entrambe. Ed è quello che succede in Le parole nellÕaria di Bernie McGill (Bollati Boringhieri, pagg. 252, ¤ 17,50; trad. S. Garavelli, in uscita il 30 agosto), una storia quasi vera, in cui di vero c’è tanto – la storia di come Guglielmo Marconi abbia installato il suo primo telegrafo nell’isola di Rathlin, al largo della cosa irlandese, e da lì abbia lanciato i suoi messaggi al di là dell’oceano. E c’è tanto di possibile e probabile, nel ritratto di questa piccola comunità lontana da tutto che viene investita dal vento della tecnica e di una scoperta che travolge gli umori e gli amori, e dove arrivano seducenti e simpatici gli italiani, sconvolgendo i vecchi equilibri. Il tutto raccontato attraverso l’esperienza di una giovane donna, malmaritata ma non troppo, che scopre amore e scienza. Bernie McGill sa raccontare e crea un giusto equilibrio narrativo tra invenzione e Storia. E con la storia vera della invenzione di Marconi ci induce anche a credere ai misteri della tecnica futura: se si poteva fare per la radio, perché non per altre magiche avventure?